Svolta al vertice di Kairos Partners. Paolo Basilico, fondatore venti anni fa della Sgr e uno dei personaggi più noti della finanza milanese, lascia la guida della società che da anni è diventata di proprietà del gruppo svizzero Julius Baer. L'uscita di Basilico avviene alla vigilia del processo di vendita di Kairos, che Julius Baer ha avviato con la consulenza di Goldman Sachs. Restare con un nuovo assetto proprietario avrebbe comportato per Basilico un impegno di altri quattro-cinque anni che, evidentemente, il gestore non si è sentito di garantire.
Resterà per qualche mese con il ruolo di advisor, agevolando il processo di cessione della sua “creatura”, e poi si prenderà
tre mesi di sabbatico. A settembre si vedrà. Di sicuro, dice chi lo conosce, non farà concorrenza alla sua ex società. Ma
è altrettanto certo che, a soli 59 anni, resterà nel mondo del business.
Al posto di Basilico come ceo di Kairos, secondo un piano di successione già preordinato in accordo con Julius Baer, sarà dal 16 aprile Fabio Bariletti che ha contribuito allo sviluppo della boutique - cresciuta fino ad avere oltre 10 miliardi di asset in gestione - dedicandosi prima alla costruzione del business multi-manager e diventando poi direttore generale del gruppo Kairos e ceo della branch londinese.
«Fabio era stato designato da tempo come mio successore - spiega Paolo Basilico - abbiamo costruito un business forte, che
lascio in mani capaci. Lasciare non è una decisione che ho preso a cuor leggero, ma credo che il timing sia giusto per me
e per la società». Cogliere l'attimo propizio, d'altra parte, è una delle ragioni di esistenza della Sgr che non a caso aveva
scelto il nome di origine greca Kairos.
Basilico, napoletano, classe 1959, laurea alla Bocconi e prime esperienze all'Imi, si è formato in Mediobanca nel servizio finanza guidato all'epoca da Gerardo Braggiotti. Passato in Giubergia-Warburg, ne è stato amministratore delegato nel periodo che va dal 1992 al 1998 quando, con le privatizzazioni e la prima ondata di Ipo in Borsa, il mercato azionario italiano conobbe una fase di ammodernamento (dalle contrattazioni alle grida al telematico, dagli agenti di cambio alle sim).
Sia in Giubergia Warburg che in Kairos, oltreché nell'esperienza pluriennale in Assogestioni, da gestore indipendente Basilico ha contribuito al miglioramento della governance delle società quotate e alla loro apertura al mercato e alla tutela degli azionisti di minoranza (come nelle vicende di Olivetti del 1996). In attesa di capire cosa farà da settembre in poi, l'attesa si sposta ora sui destini di Kairos.
La procedura ufficiale di vendita è in rampa di lancio, con l'invio dell'info-memorandum per la prima fase delle non binding offer. Si sa che c'è forte interesse da parte di alcuni fondi di private equity ma anche da gruppi internazionali. In Italia, sta esaminando il dossier Mediobanca.
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