NEW YORK - Arrivano nuovi test a Wall Street per i collocamenti azionari iniziali dei protagonisti hi-tech americani. Pinterest e Zoom hanno debuttato ieri in Borsa cercando di navigare le acque burrascose che hanno accolto la prima delle grandi Ipo tecnologiche dell'anno, quella del gruppo di trasporto alternativo Lyft oggi scivolato di oltre il 17% sotto il prezzo di collocamento. E al loro debutto i nuovi arrivi sono stati accolti da un robusto ottimismo, scacciando lo spettro di generali bocciature o scetticismi: Pinterest, social media dedicato alla ricerca d'immagini, è entrato sul mercato a 19 dollari, due dollari sopra il massimo d'una “forchetta” che era stata ridimensionata, e con una valutazione di 12,6 miliardi. Forte di bilanci in crescita anche se privo di profitti, il suo titolo si è impennato in apertura del 30%.
Zoom Video Communications, specializzata in servizi di video-conference sul cloud, è sbarcata a 36 dollari, già oltre le previsioni originali di 33-35 dollari e ad una valutazione di oltre nove miliardi. Con conti sia in crescita che in attivo, Zoom ha subito sprintato in Borsa di oltre il 75 per cento.
I nuovi debutti, all'indomani dello sbarco di Lyft, sono considerati prologhi per il grande debutto dell'anno, quello di Uber, rivale di Lyft, ad una valutazione attesa attorno ai cento miliardi di dollari leggermente più prudente dei 120 miliardi ipotizzati in passato. Il suo Initial public offering è previsto agli inizi di maggio, il più ambizioso da quello del gigante dell'e-commerce asiatico Alibaba nel 2014. E dovrebbe servire da attendibile barometro per l'appetito dei investitori per il rischio e per gli influenti collocamenti ancora in gioco quest'anno o il prossimo, da Palantir (40 miliardi) a Slack (10 miliardi) fino a Airbnb (31 miliardi) e WeWork (42 miliardi). Il 2019, in assenza di rovesci di Borsa e economici, potrebbe rivelarsi un anno record per i collocamenti.
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