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Piazza Affari toglie più di quello che dà: in 8 anni drenati 50…

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Piazza Affari toglie più di quello che dà: in 8 anni drenati 50 miliardi dalle imprese

A cosa serve la Borsa? In teoria dovrebbe essere un luogo dove le imprese trovano i capitali necessari per crescere, per rafforzare il patrimonio, per investire. Peccato che la realtà sia l’esatto opposto. Negli ultimi anni, dal 2010 al 2018, la Borsa di Milano ha “drenato” dal sistema imprenditoriale italiano quasi 50 miliardi di euro. Le imprese quotate hanno infatti pagato in questi ultimi 8 anni la bellezza di 137,7 miliardi di euro in dividendi agli azionisti (secondo i dati di S&P Market Intelligence), mentre hanno raccolto attraverso lo sbarco sul listino (Ipo) e aumenti di capitale solo 88,3 miliardi di euro (dati di Borsa italiana). Così, invece di essere una fonte per attingere capitali, Piazza Affari è ormai diventata un luogo dove gli investitori “succhiano” - in aggregato - più capitali dalle imprese di quanti non ne elargiscano. Dove prendono più di quanto danno.

È vero che ogni impresa fa storia a sé. Alcune hanno realizzato importati aumenti di capitale, altre si sono quotate. Però se si guarda il dato aggregato, si scopre che il contributo netto che il mercato azionario ha dato al sistema imprenditoriale del Paese è stato negativo: i 50 miliardi drenati dalle aziende sono infatti 50 miliardi che avrebbero potuto essere usati per progetti imprenditoriali. Per investire. E l’Italia ne avrebbe gran bisogno. Sono 50 miliardi che forse avrebbero fatto bene a un Paese che lotta da tempo tra recessione e ripresa. È vero che gli azionisti vanno remunerati, nessuno lo nega. Ci mancherebbe. Ma se la remunerazione ai soci supera così tanto i capitali che i soci danno alle imprese (considerando che alcune distribuiscono agli azionisti anche il 90% degli utili), una riflessione forse andrebbe fatta. Per il sistema Paese.

Questo non è certo un fenomeno solo italiano, sia chiaro. A Wall Street solo tra dividendi e buy-back le aziende hanno dato agli azionisti ben 800 miliardi nel solo 2018 (dati Yardeni). Ma l’Italia non fa eccezione. Si guardi al solo 2018, per fare un esempio. L’anno scorso le imprese hanno pagato 21,5 miliardi di dividendi. Contemporaneamente 31 aziende si sono quotate in Borsa raccogliendo 2 miliardi e 22 imprese hanno portato a termine aumenti di capitale per 2,2 miliardi. Insomma: 21,5 miliardi pagati dalle imprese agli azionisti, contro 4,4 miliardi dati dagli investitori alle imprese. Domandarsi quale sia il ruolo della Borsa, oggi, non è dunque fuori luogo.

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