Tra i tifosi bianconeri c’è chi festeggia il tricolore conquistato sabato sera come fosse il primo (anziché il 35°) e chi, invece, lo accoglie solo con tiepido entusiasmo dopo l’eliminazione nei quarti di Champions League di martedì scorso. Tuttavia, entrambe le “categorie” di tifosi juventini forse ignorano che quest’anno la Vecchia Signora ha conquistato per la prima volta nella sua storia anche lo scudetto della Borsa, realizzando la performance migliore, dall’inizio del campionato, in quella che è la Serie A di Piazza Affari, cioè l’Ftse Mib, che raggruppa le principali 40 società italiane quotate.
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Dal 20 agosto scorso, infatti, l’azione della Juventus ha guadagnato il 52% contro il +7% dell’indice. Soltanto una settimana fa, il rialzo era superiore al 90%, ma l’uscita dalla Champions ha inevitabilmente causato un’ondata di vendite sul titolo che martedì scorso aveva toccato i massimi storici, oltre quota 1,7 euro, per una capitalizzazione di 1,7 miliardi.
Otto anni, otto scudetti e +500% in Borsa
Il rally di Borsa della Juve ha origini allo stesso tempo lontane, cioè dall’inizio dell’era di Andrea Agnelli, e vicine,
visto che l’azione ha messo davvero il turbo la scorsa estate, subito dopo l’acquisto di Cristiano Ronaldo. Quando il club
bianconero conquistava il primo di questi otto scudetti consecutivi – era il 6 maggio 2012, la Juve vinse 2-0 contro il Cagliari
tornando campione d’Italia dopo anni difficili, seguiti a Calciopoli e alla retrocessione in Serie B, evento devastante in
termini sportivi e finanziari - il titolo in Borsa valeva 0,26 euro per una capitalizzazione complessiva di circa 260 milioni;
il bilancio che sarebbe stato chiuso il mese successivo accusava una perdita netta di 48,7 milioni e il fatturato si attestava
a 213 milioni. «Siamo tornati campioni d’Italia - avrebbe detto qualche mese dopo, parlando ai soci, il presidente Giovanni
Agnelli - ma non dobbiamo dimenticare il nostro mandato: vincere mantenendo un equilibrio economico e finanziario».
Da quel 6 maggio sono passati sette anni e la Juventus ha continuato il proprio percorso di crescita, sotto tutti i punti di vista: venerdì scorso il titolo ha chiuso a quota 1,33 euro, per una capitalizzazione che supera 1,34 miliardi, oltre cinque volte in più rispetto a quel 6 maggio 2012, in cui iniziò la dittatura bianconera. Una cifra che rende la Juventus il club europeo con la maggiore capitalizzazione di Borsa, secondo nel mondo soltanto al Manchester United, che a Wall Street vale 3,2 miliardi dollari. Il fatturato, in parallelo, negli ultimi sette anni è progressivamente cresciuto a oltre 500 milioni.
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A Torino è arrivato anche il top player più ambito insieme a Messi, ovvero Cristiano Ronaldo, anche se i suoi gol non sono bastati per conquistare l’agognata Champions League e il suo arrivo ha contribuito a fare crescere i debiti, arrivati a 384 milioni a fine 2018. Ora, la sfida del club torinese è quella di conquistare una dimensione globale che, grazie alla crescita dei ricavi, ammortizzi la significativa mole di investmenti effettuata negli ultimi trimestri.
Con CR7 si mette il turbo in Borsa
Intanto, come detto, oltre allo scudetto sul campo, il club guidato da Andrea Agnelli quest’anno ha vinto anche quello di
Piazza Affari, dove da dicembre è entrato nell’Ftse Mib. Dal 20 agosto scorso - cioè dall’inizio del campionato di calcio
2018/2019 - la Juventus è stata il miglior titolo delle cosiddette blue chip con un rialzo complessivo, a oggi, del 52%. Una performance sicuramente favorita sia dall’acquisto di CR7, che ha aperto nuovi orizzonti sportivi e commerciali alla società, sia dal percorso, comunque discreto, in Champions, dove
la Juve nonostante l’eliminazione ha comunque incassato, senza tenere conto del botteghino, 94 milioni di euro. Dallo scorso
20 agosto tutta la Borsa di Milano ha recuperato il 7% circa mentre tra gli altri titoli dell’Ftse Mib le performance più
brillanti sono arrivate da Poste Italiane (+41%), Unipol (+30%), UnipolSai (+29%) ed Enel (+25%). Sul resto del listino, la
Roma - nello stesso periodo - ha una performance quasi invariata (capitalizza 325 milioni circa) mentre la Lazio ha ceduto
il 12%.
Nel calcio quotato solo l’Ajax come la Juve
Anche guardando in Europa tra i club di calcio quotati il discorso non cambia. O quasi. C’è solo una squadra che è stata all’altezza
della Juve in Borsa e ironia della sorte è quella che l’ha eliminata martedì 16 aprile, cioè l’Ajax. Dal 20 agosto scorso,
sulla Borsa di Amsterdam, i lancieri hanno guadagnato il 52%, con un bel balzo proprio dopo l’impresa di martedì scorso all’Allianz
Stadium. Nell’ultimo “campionato”, invece, lo Stoxx Europe Football, che raggruppa le 22 squadre quotate, ha guadagnato il
19%, mentre l’altro principale club europeo quotato, il Borussia Dortmund, è salito del 41%; il Manchester United, infine,
ha invece perso il 25% del proprio valore.
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