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Standard & Poor’s conferma rating Italia a BBB, outlook…

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IL GIUDIZIO DELL’AGENZIA

Standard & Poor’s conferma rating Italia a BBB, outlook negativo. Tregua dalle agenzie fino all’estate

Standard & Poor’s conferma il rating dell’Italia a BBB con outlook negativo. L’agenzia ribadisce il giudizio espresso lo scorso ottobre, quando il verdetto sull’affidabilità creditizia era rimasto inalterato a fronte di un taglio dell’outlook da stabile a negativo. I rischi per il sistema-paese restano comunque sotto osservazione. S&P ha evidenziato in una nota che una inversione di tendenza sulle riforme e la volatilità della domanda esterna hanno spinto l’economia italiana in recessione.

L’agenzia nota, in parallelo, un aumento del debito pubblico a fronte di un calo di quello privato. In Italia - prosegue la nota - sia per il governo che per le banche si registra «un marcato deterioramento delle condizioni finanziarie esterne», mentre «i continui cambiamenti politici indeboliscono il potenziale di crescita» del Paese.
L’agenzia di rating sottolinea inoltre che l’economia italiana sarà in stgnazione quest’anno - la previsione è di una crescita nominale dell’1% del Pil - e che le politiche del governo rischiano di rafforzare la rigidità dei salari e del mercato del lavoro.
Lo scorso 22 febbraio un altro colosso del rating, Fitch, aveva graziato l’Italia mantenendo il rating a BBB: due gradini al di sopra del junk, il livello «spazzatura» che caratterizza i paesi meno affidabili dal punto di vista creditizio.

Restano 18 mesi di tempo per abbassare il rating In seguito ala revisione in negativo dell’outlook, Standard&Poor’s ha aperto una finestra di 24 mesi per assestare un - eventuale - abbassamento del rating all’Italia. Il downgrade, come aveva comunicato la società in una nota, scatterebbe «se il deficit e il debito superassero significativamente le nostre previsioni, e se osservassimo un marcato deterioramento nelle condizioni finanziarie a causa della persistente incertezza politica». Il primo round delle agenzie di rating si chiuderà il 12 luglio con il giudizio della canadese Dbrs, per ora la più morbida nei confronti della nostra economia: lo scorso 11 gennaio è arrivato il “voto” BBB (high) con trend stabile. Il secondo round di revisioni scatterà un mese dopo: il 9 agosto è il turno di Fitch, il 6 settembre di Moody's, il 25 ottobre di S&P Global Ratings e il 15 novembre nuovamente di Dbrs.

Nel frattempo l’attenzione in settimana si sposta su martedì prossimo (30 aprile), quando l’Istat diffonderà la prima stima del Pil nel trimestre gennaio-marzo. Le previsioni degli analisti sono per un’uscita dalla recessione con una debole crescita dello 0,1% dopo due trimestri consecutivi di Pil in arretramento.

I RATING DEI PRINCIPALI PAESI

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