Airbus prevede di aumentare la produzione del 10% quest’anno fino a 880-890 aerei passeggeri, rispetto agli 800 del 2018. La spinta alla crescita viene anche dalle difficoltà del concorrente, Boeing, in seguito al doppio incidente mortale del 737 Max 8. Il Max è stato fermato in tutto il mondo dalle autorità della sicurezza aerea in seguito alla caduta del bireattore di Ethiopian Airlines il 10 marzo scorso. Con più di 300 Boeing costretti a terra, si avvantaggia il diretto concorrente per i voli di breve e medio raggio, A320, anche nella versione potenziata A321. È aumentata la richiesta di questo velivolo, anche se i vertici di Airbus minimizzano.
«L’incidente a Ethiopian non ha avuto un’incidenza sul mercato, perché la fornitura è già satura per molti anni, né ha modificato il comportamento commerciale di Airbus. Posso dire che vorrei avere più aerei da vendere di quelli che ho», ha detto ieri il direttore commerciale di Airbus, Christian Scherer, manager di punta nella nuova squadra del gruppo, guidato da Guillaume Faury, il francese nominato a.d. il 10 aprile. Faury ha rivoluzionato l’organizzazione (non c’è più un capo autonomo degli aerei commerciali, il settore più importante) e ha creato un comitato esecutivo di 12 componenti, nel quale c’è anche un’italiana, Grazia Vittadini, chief technology officer. In un seminario per la stampa Airbus ha ammesso che sta pensando di aumentare la produzione dell’A320. Michael Schoellhorn, nuovo direttore operazioni, ha detto: «Abbiamo pianificato 63 aerei al mese. Vedremo nel secondo semestre se possiamo andare oltre». Secondo fonti industriali potrebbe salire da 63 a 71 A320 al mese.
Scherer ha osservato che «il mercato rimane piuttosto positivo». «Airbus conferma l’obiettivo di «produrre da 880 a 890 aerei quest’anno», ha detto Schoellhorn. Sarebbe un nuovo record dopo gli 800 velivoli del 2018 (Boeing ne ha consegnato 806). Nei dati sono inclusi i jet più piccoli (tra 100 e 130 posti) delle ex “C Series” della canadese Bombardier, programma di cui Airbus ha acquisito la maggioranza a partire da luglio 2018, ridenominato A220. «Dobbiamo ancora migliorare la base di costi dell’A220», ha osservato Remi Maillard, capo dei servizi del gruppo. Boeing ha risposto alla sfida acquisendo l'attività nei regional jet della brasiliana Embraer.
L’andamento di questi programmi ha un impatto anche sull’industria italiana. Leonardo-Finmeccanica collabora alla produzione dell’A321 (ma non dell’A320), dell’A220 e dell’A380, mentre con Boeing ha una parte importante nella produzione della fusoliera del 787 oltre che del 767.
Mentre celebra i 50 anni dalla nascita, Airbus ha consegnato il suo velivolo numero 12.000, un A220-100, all’americana Delta Airlines, il potenziale partner industriale di Ferrovie dello Stato nel piano di salvataggio di Alitalia. Delta ha ordinato 90 A220, quelli già consegnati sono 12. Airbus ha un portafoglio ordini di 7.287 jet.
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