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Airbus dopo l’incidente al Boeing Max: «Vorremmo avere più…

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parla il direttore commerciale

Airbus dopo l’incidente al Boeing Max: «Vorremmo avere più aerei da vendere di quelli che abbiamo»

TOLOSA - «Vorrei avere più aerei da vendere di quelli che ho». Il direttore commerciale di Airbus, Christian Scherer, risponde così alle domande sull’impatto che ha avuto sul mercato e sulle vendite di Airbus l’incidente mortale del Boeing 737 Max 8 di Ethiopian Airlines del 10 marzo scorso, il secondo incidente in meno di cinque mesi dopo quello di Lion Air in Indonesia.

Il Boeing Max è ancora a terra
Gli oltre 300 jet Max già nelle flotte delle compagnie sono stati messi a terra in tutto il mondo dalle autorità della sicurezza e, malgrado le assicurazioni di miglioramento date dal costruttore americano, lo stop potrebbe durare ancora a lungo. Non si sa quando la Faa americana, l'ultima a fermare il velivolo di Boeing (e per questo criticata), giudicherà che l'aereo può volare in condizioni di sicurezza. Il concorrente del 737, aereo per il breve e medio raggio, è l'Airbus della famiglia 320, anche nelle versione potenziata e a più lungo raggio A321, con un massimo di 200 posti e autonomia di volo fino a cinque ore. E' naturale che sul mercato ci sia quindi maggiore richiesta del velivolo europeo. Tuttavia Airbus finora non ha comunicato cifre sulle vendite che dimostrino un incremento delle richieste.

Scherer: «Non dobbiamo cambiare il comportamento commerciale»
Scherer, che è il Chief commercial officer del gruppo franco-tedesco da ottobre scorso, dopo aver guidato Atr (joint venture con Leonardo-Finmeccanica per i turboelica), ha cercato di dissimulare l’impatto positivo che la doppia tragedia del Boeing ha su Airbus. «L'incidente del 10 marzo a Ethiopian Airlines non ha avuto un'incidenza sul mercato, perché la fornitura è già satura per molti anni, né ha modificato il comportamento commerciale di Airbus. Credo che dovremmo resistere al tentativo di modificare il nostro comportamento commerciale. Posso dire che vorrei avere più aerei da vendere di quelli che ho», ha sottolineato.

Si producono quasi 60 A320 al mese
La produzione dell'A320 è ai massimi, “ne produciamo quasi 60 al mese”, ha fatto notare Remi Maillard, capo dei servizi del gruppo. L'anno scorso Airbus ha ceduto a Boeing il primato dei nuovi ordini di aerei dopo essere stata in testa per cinque anni, 893 nuovi ordini nel 2018 per il costruttore di Seattle rispetto ai 747 del gruppo di Tolosa. Nelle consegne di aerei Boeing ha confermato il primato per il settimo anno consecutivo, 806 jet rispetto agli 800 di Airbus.

Il mercato è “piuttosto positivo”
Sul mercato in generale Scherer ha osservato che rimane “piuttosto positivo” e meno dipendente dai cicli economici rispetto a un tempo. La scorsa settimana l'associazione delle compagnie, Iata, ha detto che si aspetta che l'aumento delle tensioni commerciali e dei costi provochi una riduzione delle previsioni dei profitti delle compagnie aeree. Secondo Scherer la guerra dei dazi Usa-Cina può avere un impatto sui clienti.

La risposta al progetto di nuovo jet di Boeing
Airbus dice che per il momento non vede l'opportunità di mettere in produzione un nuovo aereo per il segmento medio del mercato, a differenza di Boeing che sta studiando da alcuni anni un nuovo jet di lungo raggio da 220-270 posti che sostituisca il vecchio modello 757 e in parte il 767, il progetto è chiamato “Nma” (New Midsize Aircraft). Secondo Scherer Airbus può competere in questa fascia del mercato con l'A330neo nella gamma più alta e con l'A321neo in quella più bassa. Scherer ha confermato che andrà a esaurirsi, come già annunciato, la produzione del superjumbo A380. “Qualche volta si mette fine a qualcosa che non dà buoni risultati”, ha osservato.

Le collaborazioni di Leonardo-Finmeccanica
L'andamento di questi programmi industriali ha un impatto anche sull'industria italiana. Leonardo-Finmeccanica collabora alla produzione dell'A321 (ma non dell'A320 e versioni più piccole) e dell'A380, mentre con Boeing ha una parte importante nella produzione di sezioni di fusoliera del 787, l'aereo a lungo raggio che ha riscosso un buon successo commerciale, oltre che del 767.

A Delta l'aereo numero 12.000
Airbus celebra in questi giorni i 50 anni dalla nascita. “Airbus è diventato il simbolo di un gruppo industriale paneuropeo. Tende a diventare il simbolo di un gruppo globale, non francese né americano, ma globale”, ha osservato Scherer. Airbus ha consegnato ieri il suo velivolo numero 12.000, un A220-100 (ex C-Series di Bombardier), alla compagnia americana Delta Airlines, il potenziale partner industriale di Ferrovie dello Stato nel piano di salvataggio allo studio per Alitalia. La consegna è avvenuta a Mirabel in Québec, dove ci sono le fabbriche ex Bombardier rilevate da Airbus.

L'integrazione con l'ex C-Series di Bombardier
Delta ha un ordine di 90 aerei A220, quelli già consegnati sono 12. Airbus sta integrando l'attività industriale del programma ex Bombardier, composto di aerei da 100 a 130 posti. “Dobbiamo ancora migliorare la base di costi dell'A220”, ha detto Maillard. Airbus ha un portafoglio ordini di 7.287 velivoli da produrre e consegnare. “È un portafoglio ordini molto solido”, ha detto Scherer.

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