Andamento titoli
Vedi altroIl giorno dopo le elezioni europee, che non hanno visto l’exploit dei partiti euroscettici ma comunque il balzo della Lega oltre il 34% in Italia, Piazza Affari vive una seduta a due facce. Dopo una mattinata positiva – spinta dal rally di Fiat Chrysler Automobiles (+8%) e della controllante Exor (+6,1%), galvanizzate dalle trattative di fusione con Renault (+12% a Parigi) – la Borsa di Milano ha girato in rosso nel pomeriggio con le banche, complice l’impennata dello spread a 280 punti base. A pesare su Milano (-0,06% in chiusura), mentre le altre Borse europee hanno chiuso avanti (Londra e New York sono chiuse per festività), sono state l’apertura del vice premier grillino Luigi Di Maio a un «serio» abbassamento delle tasse e i rumors lanciati da Bloomberg su una possibile multa da 3,5 miliardi all’Italia da parte della Ue per la mancata riduzione del debito.
«La Commissione Ue prenda atto che i popoli ieri hanno votato per il cambio e la crescita: quello che è chiaro che non si
alzano le tasse, che l'aumento dell'Iva non esiste», ha subito replicato il vice premier Matteo Salvini.
A Piazza Affari, oltre a Fiat Chrysler Automobiles ed Exor, spicca il rialzo di Atlantia (+3,1%) mentre in coda ci sono le principali banche con Bper (-2,6%), Unicredit (-2,3%) e Banco Bpm(-2,4%). Sul mercato valutario l’euro è praticamente stabile a 1,119 e passa di mano a 122,59 yen (122,61 venerdì). Il cambio
dollaro/yen è a 109,43. Stabile il greggio con il Wti invariato a New York a 58,6 dollari al barile.
Gli investitori, a livello globale, restano ad ogni modo concentrati sull'esito del voto per il Parlamento Europeo che ha visto una affermazione senza exploit dei partiti euroscettici contenuti dalle forze moderate (segui qui l'andamento dei listini. Londra è chiusa per festività). In Italia la Lega si è affermata come primo partito con oltre il
34% delle preferenze, il Movimento 5 Stelle è crollato attorno al 17% ed è stato superato dal Pd, risalito al 22,7%. Secondo
gli analisti, nonostante il risultato della Lega, è improbabile un ritorno alle urne in Italia. Nel radar degli investitori sono tornate anche le notizie sul braccio di ferro commerciale Washington-Pechino: durante la
conferenza stampa congiunta con il premier giapponese Shinzo Abe, il presidente americano Donald Trump ha detto che gli Stati
Uniti «non sono pronti a chiudere un accordo con la Cina» sul trade, anche se restano buone possibilità di trovare un'intesa.
A Milano riflettori puntati su Fca
A Piazza Affari i riflettori sono stati puntati su Fiat Chrysler Automobiles (non ha fatto prezzo in avvio, poi è partita con un +19% e si è poi assestata attorno a guadagni dell'11% circa per chiudere
a +8%) che ha inviato una lettera non vincolante al cda di Groupe Renault proponendo un'aggregazione delle rispettive attività con
una fusione al 50% che darebbe vita a un colosso dell'auto con un giro d'affari da circa 170 miliardi. Tra le varie cose, prima che l’operazione sia completata, per attenuare la disparità dei valori sul mercato azionario, gli
azionisti di Fca riceverebbero anche un dividendo di 2,5 miliardi di euro. Nella galassia Agnelli-Elkann corre Exor mentre Cnh Industrial e Ferrari, dopo un balzo iniziale, hanno chiuso in negativo. La casa di Maranello ha toccato un nuovo massimo storico intraday a 130,65
euro per azione, superando quello di 129,47 euro fissato a giugno 2018.
Al valore attuale del titolo, la capitalizzazione sale a 19,81 miliardi di euro, circa 2 miliardi in più rispetto ai 17,8
miliardi di venerdì. A Parigi vola Renault: il titolo, che in avvio saliva del 16%, chiude poco sotto i massimi di giornata a +12,5%. La capitalizzazione del gruppo francese cresce a 15,1miliardi di euro. Insieme i due gruppi raggiungono così un valore
di mercato, in termini di capitalizzazione, di 34 miliardi di euro.
Dopo offerta Fcabene Nissan a Tokyo
Seduta positiva anche per Nissan a Tokyo dopo che Fca ha inviato una lettera non vincolante al consiglio di amministrazione
di Groupe Renault proponendo un'aggregazione delle rispettive attività con una fusione al 50%. Nissan fa parte dell'alleanza
Renault-Nissan-Mitsubishi. Alla Borsa giapponese Nissan ha chiuso in rialzo dello 0,96% a 747,70 yen, 7,10 yen in più rispetto
alla chiusura di venerdì. Durante la seduta era arrivato a guadagnare più dell'1,1% a un massimo di giornata di 750,50 yen.
Secondo gli analisti, Nissan, che in passato si era opposta a forme di aggregazione, «potrebbe ora vedere di buon occhio l'alleanza,
alla luce delle possibili sinergie» e dopo lo scandalo che ha travolto il vertice del gruppo nipponico, come hanno scritto
gli esperti di Sbi Securities.
Sul Ftse Mib sale St, debole Juventus
A Piazza Affari sono positive anche Atlantia e St; deboli tutti gli istituti di credito, la Juventus Fc e Saipem che non è incoraggiata dal fatto che S&P ha rivisto l'outlook da negativo a stabile, confermando il rating «BB+». Fuori dal listino
principale, Autogrill chiude poco sotto la parità dopo la cessione delle attività autostradali canadesi, detenute tramite 3 partnership e una societá
interamente posseduta, nell'ambito di un'operazione che secondo gli analisti potrà rafforzare ulteriormente il profilo finanziario
del gruppo in vista di potenziali acquisizioni.
Tokyo positiva grazie a summit Trump-Abe
La Borsa di Tokyo ha chiuso in positivo, dopo l'ottimismo espresso da Donald Trump sulla firma di un accordo commerciale tra
i due paesi, «probabilmente ad agosto». A fine scambi l'indice Nikkei ha guadagnato lo 0,31% (+65,36 punti) a 21.182,58 e
l'indice Topix lo 0,38% (+5,79 punti) a quota 1.547. In occasione della sua visita in Giappone e dell'incontro con Abe Shinzo,
Trump ha nuovamente puntato il dito contro «l'enorme squilibrio» commerciale tra Usa e Giappone, ma si è detto fiducioso di
trovare una soluzione.
PER SAPERNE DI PIÙ / Mercati, dopo le elezioni focus sugli indicatori di fiducia
Euro in area 1,12 dollari, petrolio poco mosso
Sul fronte dei cambi, l'euro si indebolisce leggermente rispetto alle ore precedenti, scivola poco sotto quota 1,12 dollari
e vale 1,1192 dollari (1,1204 in apertura e 1,1187 alla chiusura di venerdì). La moneta unica passa di mano a 122,539 yen
(122,747 in avvio e 122,61 venerdì). Il cambio dollaro/yen è a 109,487. Senza sussulti il petrolio: il Wti a luglio cede lo
0,19%, mentre il Brent di pari scadenza sale dello 0,5%.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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