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Fca-Renault: ecco la proposta di fusione al 50%

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la svolta del lingotto

Fca-Renault: ecco la proposta di fusione al 50%

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Fiat Chrysler Automobiles scopre le carte e annuncia la volontà di una fusione al 50% con Renault, scenario che porterebbe il nuovo gruppo a diventare il terzo costruttore al mondo ma soprattutto potrebbe in prospettiva Fiat Chrysler Automobiles a entrare nell’Alleanza Renault/Nissan/Mitsubishi. Infatti Fca ha inviato una lettera non vincolante al consiglio di amministrazione del gruppo Renault proponendo una aggregazione delle rispettive attività nella forma della fusione 50/50.

Dopo mesi di rumors e relative smentite, il gruppo diretto da Mike Manley annuncia ufficialmente le sue intenzioni e lo fa con una mossa a sorpresa. La fusione tra i due gruppi darebbe vita ad una realtà industriale in grado di coprire la quasi totalità dei segmenti di mercato, partendo dalle citycar elettriche, passando dai pick-up e arrivando al settore premium e delle supercar.

Accordo per diventare il primo gruppo al mondo
Con la fusione tra Fca e Renault, l'Alleanza (incluse quindi Nissan e Mitsubishi) supererebbe i 15 milioni di veicoli prodotti annualmente staccando di oltre quattro milioni il Gruppo Volkswagen attualmente al primo posto. Valore aggiunto dell'iniziativa è lo scambio di piattaforme e di tecnologie, partendo dall'elettrificazione fino alla guida autonoma e alla connettività. Infatti, considerati i cambiamenti in corso del mercato e l'offensiva cinese alle porte, è fondamentale per i costruttori unirsi per affrontare insieme investimenti miliardari. Oltre ai segmenti già citati come pick up e supercar, l'accordo porterebbe a nuove famiglie di prodotti per Fca vista la presenza di marchi dal grande potenziale, come Dacia, o all'apertura in oriente con Samsung Motors.

GUARDA IL VIDEO / Fca annuncia proposta di fusione con Renault. Oggi cda straordinario

Dalla fusione con Renault nascerebbe il terzo gruppo a livello mondiale. La società risultante venderebbe annualmente circa 8,7 milioni di veicoli, sarebbe un leader mondiale nelle tecnologie EV, nei marchi premium, nei Suv, nei pickup e nei veicoli commerciali e avrebbe una più ampia e più bilanciata presenza globale rispetto a quella che ciascuna società ha da sola.

Secondo la nota di Fca, la possibile aggregazione tra Fca e Groupe Renault permetterebbe di realizzare oltre 5 miliardi stimati di sinergie run-rate annuali, incrementando le sinergie esistenti dell'Alleanza tra Renault, Nissan e Mitsubishi. Queste sinergie deriverebbero principalmente dalla convergenza delle piattaforme, dal consolidamento degli investimenti nei sistemi di propulsione e nell’elettrificazione e da economie di scala.

Nel mirino come accennato sopra anche un consolidamento planetario coinvolgento anche Nissan e l’intera Allenza Renault Nissan Mitsubishi.

L'amministratore delegato di Fca, Mike Manley, in una lettera ai
dipendenti del gruppo italo amaericano sostiene di «non vedere l’ora di coinvolgere Nissan. Crediamo che i benefici che matureranno da una fusione tra Renault e Fca si estenderanno anche ai partner dell’alleanza Mitsubishi e Nissan. E non vediamo l'ora di coinvolgerli in opportunità ancora più grandi e
reciprocamente vantaggiose». Manley continua affermando che «anche se non c'è ancora certezza sulla conclusione dell'operazione, puntiamo ad agire il più
rapidamente possibile per assicurarci un accordo definitivo con il gruppo Renault. «l cda e io rimaniamo fiduciosi nella nostra strategia indipendente e guardiamo a questa fusione di una posizione di forza avendo chiuso il 2018 con la migliore posizione finanziaria dalla costituzione di Fca».

L’operazione non sarà comunque breve. Infatti secondo il numero uno di Fca, la nascita della nuova società potrebbe richiedere più di un anno.

La proposta di Fca ai francesi
Secondo i termini della proposta, gli azionisti di ciascuna società riceverebbero una quota azionaria equivalente nella società risultante dalla fusione. L'aggregazione verrebbe effettuata come operazione di fusione sotto una capogruppo olandese, detenuta per il 50% da azionisti di Fca e per il 50% dagli azionisti di Groupe Renault.

I benefici derivanti dalla combinazione delle due attività sarebbero condivisi per il 50% dagli attuali azionisti di Fca e per il 50% dagli attuali azionisti di Groupe Renault. Prima che l’operazione sia completata, per attenuare la disparità dei valori sul mercato azionario, gli azionisti di Fca riceverebbero anche un dividendo di 2,5 miliardi di euro. Inoltre, prima del completamento dell’operazione, sarebbero distribuite agli azionisti di Fca le azioni Comau oppure un dividendo aggiuntivo di 250 milioni di euro se lo spin-off di Comau non dovesse avere corso.

Il consiglio di amministrazione della società risultante dalla fusione sarebbe inizialmente composto da 11 membri con una maggioranza di consiglieri indipendenti e con un numero uguale di consiglieri, 4 ciascuna, in rappresentanza di Fca e Groupe Renault e uno designato da Nissan. Inoltre, non sarebbero trasferiti i diritti di doppio voto oggi esistenti. Tuttavia, tutti gli azionisti avrebbero la possibilità di acquisire loyalty voting rights dal completamento della transazione nell’ambito di un sistema di loyalty. La società capogruppo sarà quotata sulla Borsa Italiana (Milano), Euronext (Parigi) e al New York Stock Exchange.

Nessuna chiusrura di stabilimenti
I benefici dell’operazione di fusione proposta da Fca a Groupe Renault, specifica la società del Lingotto, non si otterrebbero con la chiusura di stabilimenti ma deriverebbero da investimenti più efficienti in termini di utilizzo del capitale in piattaforme globali dei veicoli, in architetture, in sistemi di propulsione e in tecnologie. Quindi, il consiglio di amministrazione di Fca ritiene che l’aggregazione, che avrebbe la dimensione, l’esperienza e le risorse per destreggiarsi con successo nell'industria automobilistica in rapida evoluzione, creerebbe nuove opportunità per i dipendenti di entrambe le società e per i principali stakeholder.

La proposta di Fca fa seguito a iniziali dialoghi operativi tra le due società per identificare prodotti e ambiti geografici in cui si potrebbe collaborare, in particolar modo nello sviluppo e nella commercializzazione di nuove tecnologie. Tali dialoghi hanno chiarito che una più ampia collaborazione tramite una aggregazione migliorerebbe sostanzialmente l'efficienza del capitale e la velocità nello sviluppo dei prodotti. Il razionale dell’aggregazione è anche rafforzato dal bisogno di prendere decisioni coraggiose per cogliere su larga scala le opportunità che si sono create nel settore automobilistico in campi come la connettività, l’elettrico e i veicoli a guida autonoma.

La proposta di fusione non vincolante inviata al cda del Groupe Renault è stata esaminata oggi dal board della casa automobilistica francese ed è stata valutata «con interesse» l’opportunità di una fusione con Fca, indica il gruppo francese. «Dopo avere attentamente valutato i termini della proposta amichevole di Fca, il consiglio di amministrazione ha deciso di studiare con interesse l’opportunità di una tale combinazione», si legge in una nota del gruppo.

L’accordo, per ora, non comprende nel suo perimetro la giapponese Nissan, alleata di Renault.

Positivo anche il commento del governo francese all’operazione: Parigi - ha detto il portavoce del governo Sibeth Ndiaye - è «favorevole» e «incoraggia» la fusione tra Fca e Renault, anche se aspetta di conoscerne tutte le condizioni. La fusione promuoverebbe «la sovranità economica dell’Europa, dove «abbiamo bisogno di giganti». Ndiaye ha ricordato che la scorsa settimana il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, ha incontrato il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, per parlare dell'operazione. Il sindacato francese Cgt chiede, però, che lo Stato francese mantenga «una minoranza di blocco che permetta di far prevalere gli interessi francesi», in caso di fusione tra Renault e Fiat-Chrysler, argomento ben presente anche nella leadership politica transalpina.

Fca corre in Borsa, analisti positivi sulla fusione
La proposta di Fca ha provocato un exploit del titolo in Borsa, che guadagna ora più del 12% a Piazza Affari, ma era salito fino a +19% nelle prime battute. Nella galassia Agnelli-Elkann corre anche Exor, che al momento guadagna l'8,14% a 61,16 euro per azione (saliva del 12% a un massimo di giornata di 63,14 euro). Seguono Cnh Industrial (+1,9%) e Ferrari (+0,98%). Anche le controparti di Fca nella maxi operazione proposta sono in netto aumento: Nissan, parte dell'alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, a Tokyo ha guadagnato lo 0,96%, mentre a Parigi Renault cresce del 13,5%, dopo essere arrivata ad acquistare il 16%.

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