Stefanel, storico marchio del tessile trevigiano, ha depositato l’istanza di rinuncia alla procedura di concordato preventivo e presentato un’istanza per la dichiarazione dello stato di insolvenza propedeutica all'ammissione della società alla procedura di amministrazione straordinaria. Proprio in questi giorni (scadenza fissata a domani, 14 giugno) il gruppo avrebbe dovuto presentare la proposta concordataria al Tribunale di Treviso, ma ormai da giorni era divenuto chiaro che la maggioranza dei creditori aveva detto no al piano. Ora il passaggio formale della richiesta di amministrazione, come rende noto un comunicato della società.
La crisi dura ormai da anni e non è bastato, nel settembre 2017, l’ingressi nel capitale dei fondi Oxy Capital (già attivo
nel salvataggio della veronese Ferroli e di Olio Dante) e Attestor, mentre la famiglia, rappresentata da Giuseppe Stefanel
(figlio del fondatore Carlo) è rimasta con una quota del 16,4%. Nell’assemblea della Spa del 15 gennaio scorso si è «preso
atto della situazione patrimoniale della Società al 30 settembre 2018, dalla quale emerge una perdita complessiva di euro
20,9 milioni e un patrimonio netto di euro 7,5» e, come proposto dal Consiglio di Amministrazione, si è deliberato di «rinviare
ogni decisione in merito alla situazione patrimoniale della Società all'esito del processo di riorganizzazione aziendale in
corso».
Ora il passaggio all’amministrazione straordinaria: una scelta che ha il fine di mantenere il patrimonio produttivo aziendale e dare a Stefanel una possibilità di rilancio. La prima fase sarà la nomina di un commissario giudiziale. In Veneto ci sono precedenti di aziende che hanno fatto ricorso all'amministrazione straordinaria, alcune a lieto fine (Pansac), mentre altre hanno avuto come esito il fallimento (Vinyls).
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