Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2012 alle ore 07:00.

My24

L'Autorità portuale di Gioia Tauro vuole bruciare le tappe per diventare adulta. È nata 14 anni fa ma – in tempi di crisi globale – non può attendere la maggiore età prima di cambiare pelle e dare un colpo di acceleratore su investimenti e strategie economiche. Così – dopo avere inglobato tra il 2006 e il 2008 i porti di Corigliano Calabro, Crotone e Taureana di Palmi che hanno traffici e prospettive limitate – piazza il colpo grosso: assumere la gestione di quello di Villa San Giovanni.

Due passi su tre sono già stati fatti. Dopo la delibera della Giunta comunale e quella della Regione Calabria si attende il decreto attuativo del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Quando anche questo ultimo sigillo sarà stato posto, l'Authority presieduta da Giovanni Grimaldi potrà avviare il complessivo piano di rilancio da condividere con parti sociali e istituzioni.
Non ci sarà tempo da perdere visto che la "grande Authority" nascerà quando i traghetti di Villa San Giovanni cominceranno ad essere presi d'assalto dai turisti. Da questo mese le compagnie di navigazione aumenteranno le frequenze delle corse, che nel mese di agosto diventeranno 6.124 rispetto alle 5.118 di aprile (dati ufficiali 2011).
I problemi sono tanti ma non spaventano Grimaldi che avrà l'opportunità di governare un sistema portuale globale mentre finora aveva fatto perno solo su quello di Gioia Tauro. «I porti di Corigliano e Crotone – spiega al Sole 24-Ore – hanno rappresentato finora soprattutto un costo visto che abbiamo fatto partire i nuovi piani regolatori e opere indispensabili per la sicurezza. Con quello di Villa San Giovanni il ragionamento si capovolge. Grazie all'autonomia finanziaria di cui gode per legge l'Autorità portuale, sarà possibile ragionare in termini di adeguamento e rimodulazione delle tariffe e, di conseguenza, programmare investimenti fondamentali».

Non c'è dubbio che a Villa San Giovanni – il cui porto nel 2011 ha movimentato 7,5 milioni di passeggeri, 2,5 milioni di macchine e 700mila camion con punte elevate nel mese di agosto – il primo problema è la viabilità da e verso l'area portuale. «Ora – afferma Grimaldi – potremmo decidere insieme alle amministrazioni, alle Istituzioni e ai player del traffico marittimo i miglioramenti da apportare e cofinanziare le opere indispensabili. Non dimentichiamo però che la legge 84/94 che disciplina le Authority ci consentirà di dare omogeneità di gestione e un metodo uniforme di controlli anche al porto di Villa San Giovanni».
Se le speranze di un rilancio complessivo della portualità calabrese passano attraverso l'entusiasmo per l'ultimo arrivato non bisogna però dimenticare che la grande scommessa (finora) persa si chiama Gioia Tauro, per la quale Grimaldi rompe un tabù. «Non possiamo pensare – spiega – che diventi un porto regionale. E' e sarà sempre un porto di transhipment perché la Calabria non ha i numeri di popolazione adeguata per supportare una scelta di questo genere e poi anche perché sono cambiate le condizioni. Oggi non c'è più un solo porto nel Mediterraneo. Questo però non vuol dire non svilupparne le potenzialità migliorandone strategie e infrastrutture».

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.