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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2012 alle ore 10:17.

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In primis il lavoro vera emergenza.
Nel primo trimestre dell'anno il numero di disoccupati è aumentato del 26,8% e il tasso di disoccupazione è salito al 10,5% in aumento di 2,1 punti sullo stesso trimestre del 2011. Un'emergenza che purtroppo temo continuerà nei prossimi mesi: le assunzioni programmate per il 2012 indicano per il Lazio una riduzione dell'1% dell'occupazione dipendente.

A soffrire anche le imprese.
Nel Lazio nel 2011 hanno chiuso 1.200 aziende, il 23% in più del 2010. Sul 30% delle chiusure ha pesato il blocco dei pagamenti della Pa.

Come uscirne?
In questa fase la parola d'ordine è fare fronte alla crisi, cercando di liberare le risorse per investimenti privati. In particolare, mi aspetto molto da due progetti importanti in dirittura d'arrivo: il raddoppio di Fiumicino e i lavori della Roma-Latina che potrebbero partire già nel 2013. E poi la riqualificazione della Vecchia Fiera di Roma: un progetto sul quale c'è uno stallo da 10 anni, incomprensibile perché l'opera darebbe ossigeno alle casse comunali e al settore delle costruzioni.

Ma l'export continua a marciare.
È una leva importante in questa fase: la crescita nel 2011 è stata del 13,8%. Il traino arriva dai poli tecnologici: dall'Ict all'aeronautica al farmaceutico. Nel primo trimestre i tre comparti sono cresciuti del 25%, trainati dal farmaceutico (+36%).

Come ricostruire lo sviluppo?
Parlare oggi di sviluppo del Lazio significa parlare del raddoppio di Fiumicino, della Roma-Latina, dello sviluppo dei porti di Civitavecchia, Gaeta e Anzio, di riqualificazione di aree industriali dismesse facilmente raggiungibili. Ma lo sviluppo deve ripartire anche dalle imprese, investendo sui poli di eccellenza della regione, lavorando affinché le istituzioni liberino almeno le risorse necessarie per ricerca e innovazione e manutenzione delle città. Ricordo che finalmente ci sono 80 milioni per potenziare i settori dell'aerospazio, delle bioscienze e delle nuove tecnologie per i beni culturali, aree da cui la crescita può e deve ripartire.

Intanto è partita la campagna elettorale per il Campidoglio.
Il sindaco che sarà eletto nel 2013 sarà anche sindaco dell'area metropolitana. Si troverà a dover fronteggiare una situazione nuova. Mi auguro che dalle urne esca una figura con il più largo consenso possibile, capace di fare una politica innovativa viste le nuove condizioni istituzionali del territorio, di abbandonare retaggi ideologici storici, capace di dare discontinuità e di aprire la città a giovani e forze emergenti. Dovrà accompagnare una grande riforma amministrativa con un disegno coerente, economico e sociale di integrazione. Occorre un impegno importante su questo fronte. Chiunque sarà eletto, se andrà in questa direzione, sono certo che avrà il sostegno delle forze imprenditoriali di città e regione.

Concludiamo con l'emergenza rifiuti, Roma rischia il caos.
Le dico che la preoccupazione è tanta anche nel mondo imprenditoriale, c'è il timore di dare un'immagine della città che non fa chiarezza su uno dei servizi più importanti. Non voglio neanche lontanamente pensare di dover arrivare alla situazione nella quale si sono trovate altre città d'Italia. Sarebbe un danno irreparabile per la capitale e per il Paese intero. È imbarazzante lo scarico di responsabilità tra le istituzioni e la mancanza di coesione su quella che dovrebbe essere una responsabilità comune.

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