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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2013 alle ore 21:06.
Una nuova manifestazione fieristica, il Cpexpo – Community protection, che è stata presentata nei giorni scorsi ad Abu Dhabi e un accordo di collaborazione con il China council for the promotion of International trade (Ccpit) che avrà la sua prima applicazione nel supporto alle aziende italiane del settore moda mare che partecipano alla fiera Chic – China international clothing & accessories fair, che si tiene dal 26 al 29 marzo a Pechino. Sono due delle mosse che il nuovo board della Fiera di Genova ha messo sul tavolo per rilanciare, in particolare sotto il profilo dell'internazionalizzazione e dell'export, i padiglioni del capoluogo ligure.
La Fiera, partecipata da Comune di Genova (32%), Regione Liguria (27%), Provincia (22%), Camera di commercio (17%) e Autorità portuale (2%), sta vivendo un momento particolarmente complesso. Si trova di fronte a conti in rosso per circa 4 milioni nel 2012, in larga parte determinati dalle spese sostenute per la recente costruzione del padiglione disegnato da Jean Nouvel (costato 43 milioni, a fronte di una ricapitalizzazione di 19,6 milioni) e poi per il pagamento degli interessi del prestito revolving, ottenuto per coprire le spese di costruzione, per la manutenzione straordinaria dei padiglioni e per l'affitto delle aree su cui sorge la Fiera. A questo si aggiunge la deludente performance del Salone Nautico 2012, che ha registrato un notevole calo di espositori con visitatori scesi del 22% rispetto all'anno precedente.
Certamente un effetto della crisi, ma che ha portato a un ripensamento globale del ruolo della Fiera. Dopo le dimissioni dell'ad Beppe De Simone e di parte del cda, gli azionisti hanno designato il nuovo ad, Antonio Bruzzone, che ha lasciato l'incarico di direttore commerciale di Fiera di Roma e confermato Sara Armella alla presidente della spa. L'obiettivo è di arrivare al risanamento della Fiera genovese, con probabile scorporo della parte gestionale da quella patrimoniale. "In ogni caso – afferma Bruzzone- sicuramente noi abbiamo prodotti leader a livello nazionale, come il Nautico ed Euroflora, per i quali ci sono ancora ampi margini di valorizzazione. Poi ci possono essere operazioni di arricchimento del calendario mostre".
E sul tema la Armella spiega che, da un lato "per la Fiera si apre il lavoro di riprogettazione del Salone", visto anche che Ucina, la Confindustria nautica che organizza l'evento con la Fiera, al termine dell'ultima edizione ha presentato un progetto che ridimensiona di molto gli spazi richiesti dal settore. "Abbiamo già stabilito, peraltro – prosegue la Armella – che punteremo molto su incoming e internazionalizzazione, visto che molti visitatori sono venuti da Mosca e Dubai, città dove avevamo presentato il Nautico.
E il layout della manifestazione dovrà essere ancora più sull'acqua. Intanto, però, faremo una nuova manifestazione (dal 29 al 31 ottobre, ndr) che abbiamo già presentato ad Abu Dhabi e a metà febbraio porteremo a Mosca. Si tratta di Cpexpo, una rassegna internazionale "b to b", che ha come sponsor Finmeccanica e riguarderà le soluzioni integrate per garantire la protezione e la sicurezza di reti e infrastrutture critiche (come le ferrovie, le autostrade, l'informatica). Invece l'accordo con Ccpit, istituzione che ha l'appoggio del governo cinese, ci consentirà di supportare importanti aziende italiane della moda mare e portarle, insieme, a esporre in Cina. Infine Euroflora (che si tiene ogni 4 anni, ndr) sarà anticipata al 2015, in concomitanza con l'Expo di Milano".
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