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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2013 alle ore 21:06.
Le Fiere del Nord-Est hanno un respiro glocal. Se, da un lato, sono orientate agli stakeholder del proprio territorio di riferimento, dall'altro, stanno ampliando gli orizzonti attivandosi in una prospettiva di internazionalizzazione - in termini di promozione marketing e di attività diretta - candidandosi a un ruolo centrale in rapporto al sistema delle Pmi.
"A fronte di un mercato interno depresso, l'attenzione all'internazionalizzazione è oggi uno degli aspetti più importanti dell'attività fieristica", rimarca Paolo Coin, dg e ad di PadovaFiere (oltre 700mila visitatori l'anno e un giro d'affari di 13/15 milioni). Questo significa spingere sul b2b e Padova si muove su più fronti. Flormart si è affermata come manifestazione leader per il florovivaismo, con operatori da 70 Paesi, e l'azione internazionale si sviluppa attraverso un Consorzio europeo di filiera, mentre ExpoBici si sta affermando come vetrina per eccellenze italiane, comunicando oltreconfine soprattutto i brand. È però con Sep (dedicata all'ambiente) che PadovaFiere è concentrata sulle presenze estere, organizzando anche un roadshow di eventi in vari Paesi. E ha un vantaggio competitivo nella presenza della controllante GL Events, che una rete forte di relazioni in 40 Paesi. Sul piano interno, PadovaFiere ha stretto alleanza con ExpoVenice per fare sinergia tra Mondomare e Salone nautico di Venezia, per realizzare iniziative comuni sul turismo all'aria aperta. PadovaFiere parteciperà al prossimo Carnevale di Venezia.
Anche a Pordenone spingono sull'acceleratore oltreconfine. In particolare per Sicam (salone di componenti e semilavorati), che nel 2012 ha accolto 540 espositori e 17mila visitatori, di cui il 30% provenienti da 93 Paesi esteri, e per Coiltech (focus sul Coil Winding) che riunisce tutti i leader di filiera, per il 40% provinienti da fuori Italia. Su questa scia sta crescendo il salone del contract Happy Business to You: "Abbiamo invitato i principali operatori dai mercati in crescita - riferisce l'ad Pordenone Fiere Alessandro Zanetti - e nel 2013 abbiamo già 230 conferme, soprattutto da Russia, Canada, Usa, Emirati Arabi e India".
A Vicenza è la tradizione aurea a fare la parte del leone sul piano internazionale. VicenzaOro organizza eventi itineranti (come About J) e porta nelle piazze più dinamiche i propri format espositivi, come VicenzaOro Italian Club. L'ultimo (a fine novembre 202) alla Dubai International Jewellery Week, dove Fiera di Vicenza ha accompagnato il meglio del made in Italy e in Europe. Gli Emirati Arabi rappresentano, infatti, il secondo mercato per la gioielleria italiana, con 670 milioni di euro nel 2011 e 236 milioni nel primo trimestre 2012. Nel 2013 Vicenza rafforzerà la sua presenza internazionale a Hong Kong, negli Stati Uniti, in Brasile, in India e a Dubai.
Anche FieraBolzano non si limita a spingere sulla massima attrattività degli eventi clou. Se Interpoma (filiera della mela) conta un 40% di stranieri tra gli oltre 16mila visitatori, anche Alpitec (tecnologia alpina ed invernale) e Prowinter (unica fiera europea b2b dei servizi per sport invernali) bucano oltreconfine: la realtà fieristica altoatesina "esporta" a Beijing con Alpitec China e ha lanciato in India Trafficinfratec, fiera biennale dedicata alle infrastrutture stradali, "ritaglianosi spazi di eccellenza nel mercato nazionale e internazionale, specializzandosi in alcuni settori di nicchia", sottolinea il direttore Reinhold Marsoner.
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