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Questo articolo è stato pubblicato il 19 febbraio 2013 alle ore 08:22.

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Da Ravenna alle acque di Ahuckland, in Nuova Zelanda. Dietro ai successi del catamarano Luna Rossa Ac 72, l'imbarcazione del gruppo Prada che partecipa alla prestigiosa sfida dell'American's Cup, c'è anche un importante contributo del Tecnopolo di Ravenna.

A raccontare questa storia di mare e di tecnologia è il professor Alfredo Liverani, docente all'Alma Mater di Bologna e responsabile del "progetto" nautica della struttura ravennate.
La collaborazione con il team Prada dura da ormai diciotto mesi ed è nata – come spesso accade a tante storie di successo – dal caso e dalle opportunità. Due le scintille d'innesco: il fatto che Matteo Plazzi, ravennate di origine, è imbarcato con il ruolo chiave di navigatore sul catamaro da 72 piedi; gli studi di fluidodinamica realizzati dall'equipe di Liverani sono stati ritenuti importanti per la realizzazione complessiva dell'imbarcazione, evitando il passaggio tra sperimentazione e costruzione di un prototipo da studiare in acqua.

«Con un sistema di calcolo molto complesso – spiega Liverani – e con un gruppo di calcolatori che lavorano in sinergia e parallelo, siamo stati in grado di realizzare simulazioni computerizzate estremamente dettagliate. È la prima volta che una imbarcazione così complessa viene realizzata senza passare dalla fase di simulazione in vasca con un modello in grandezza naturale».
Gli studi condotti dai tecnici del Tecnopolo hanno riguardato uno scafo che deve affrontare e sopportare situazioni estreme, manovre complesse che sottopongono i materiali a stress importanti. «Parliamo di una barca di sette tonnellate di peso, con quindici persone di equipaggio e che viaggia a una velocità di 30-35 nodi, quasi 70 chilometri l'ora. Una imbarcazione la cui peculiarità è quella di navigare con parte dello scafo inclinato fuori dall'acqua, quasi volando. Credo che questo possa renderere l'idea del tipo di situazioni che siamo andati a studiare e quindi a mettere in pratica con tutto il team di Luna Rossa».
Gli studi hanno consentito di ottimizzare le geometrie dei componenti in acqua, di studiare i materiali più idonei per affrontare i probelmi della spinta e della portanza, di ridurre i tempi di costruzione e quindi di discesa in campo gara.

Chiusa questa fase, a più di un anno e mezzo di distanza dall'inizio, la collaborazione con l'equipe di Ravenna prosegue con l'analisi delle telemestrie e di tutte le situazioni reali in cui il catamarano si trova a manovrare. Cinque i tecnici che fanno parte del team di Liverani, tre quelli espressamente dedicati alla fluidodinamica. Con prossime ricadute hi-tech per i cantieri navali italiani e internazionali.
R.Io

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