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Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2013 alle ore 06:44.

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Il business è virtuale, i posti di lavoro creati invece no. HyperFair, nata nel 2009, è una delle undici aziende che nel corso del tempo sono state incubate nel Polo territoriale di Lecco, con un'idea nata sfogliando un giornale.
A colpire Marco Campanari, fondatore della società, era stata la notizia dell'apertura negli Stati Uniti di alcuni centri commerciali "virtuali", dove i clienti possono idealmente visitare gli scaffali, valutare i prodotti esposti e metterli nel carrello degli acquisti.
Se però, nell'ambito delle tecnologie per le vendite dirette online il mercato iniziava ormai a saturarsi, non altrettanto accadeva nell'area B2B.
Così la tecnologia della visita virtuale è stata trasferita nei contatti tra imprese, creando un'alternativa alla fiera fisica.

«Il Polo territoriale del Politecnico a Lecco? Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo – spiega Marco Campanari – per noi averlo è stato fondamentale, sia nella fase iniziale che nell'assistenza per sviluppare il team».
Che nel corso degli anni è lievitato a dodici unità, tra Lecco e San Francisco, con prospettive di ulteriore sviluppo. La sede principale di HyperFair è infatti nella Silicon Valley anche se qui in Lombardia c'è la parte più robusta del team tecnologico che ha sviluppato la piattaforma. «Con il primo round di finanziamento da 1,3 milioni di dollari – spiega Campanari – abbiamo perfezionato la piattaforma che oggi proponiamo sul mercato. L'obiettivo è realizzare nove eventi nei prossimi 12 mesi, con un target di ricavi di 500mila dollari».

La piattaforma, prima al mondo che opera in 3D, ha già avuto un battesimo in Italia attraverso un evento realizzato lo scorso anno con la Camera di Commercio di Monza e Brianza e ora si appresta a sbarcare negli Usa.
«Gestiremo la parte virtuale della prossima convention dell'associazione americana degli architetti – spiega Campanari – e siamo soddisfatti del risultato perché in questa commessa abbiamo superato molti competitor statunitensi».

La piattaforma di HyperFair consente di costruire un ambiente nel quale espositori e visitatori delle fiere possono interagire, con opportunità di "matching", di incontro tra domanda ed offerta dei prodotti, di scambio di contatti e biglietti da visita. Un'offerta che si incrocia con la crescente necessità delle imprese di ridurre i costi delle esposizioni, limitando la presenza diretta alle maggiori rassegne internazionali e rinunciando in modo sempre più frequente agli eventi minori.

La sviluppo di HyperFair porterà la società nel 2013 ad effettuare nuove assunzioni, con inserimenti previsti non solo nei profili tecnici. «Cerchiamo ingegneri informatici – spiega Campanari – ma anche responsabili di progetto che possano seguire i singoli clienti: se gli obiettivi verranno rispettati potremo crescere di altre 4-5 persone».

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