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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2013 alle ore 09:18.

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Attende fondi per oltre 90 milioni dal ministero della Ricerca il Dac, distretto aerospaziale della Campania, di cui il Cira è senza dubbio uno dei pilastri.
Costituito nel maggio 2012, il Dac è risultato primo tra i proponenti di 192 progetti nell'ambito dell'Avviso sui distretti ad alta tecnologia del Ministero per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca .

Si è candidato presentando 11 proposte di start up, del valore complessivo di 145 milioni, che comprendono il progetto di un carrello di atterraggio "intelligente", capace di effettuare un'autodiagnosi del suo stato di funzionamento per assicurare la massima sicurezza ai voli, poltrone di nuova concezione, più sicure e confortevoli, fino a tecnologie innovative destinate a strutture per le fusoliere.
«In questo momento – spiega il presidente del distretto campano, Luigi Carrino, docente di Tecnologie e sistemi di lavorazione della Federico II di Napoli – stiamo per chiudere il contratto con il Miur e con la Regione Campania e prevediamo che i progetti diventino operativi prima dell'estate». Sono in corso di definizione i progetti esecutivi su cui il comitato paritetico composto da Miur e regione Campania dovrà effettuare una nuova valutazione a giorni. Mentre a maggio sono attese le prime erogazioni.
Attualmente, ha proseguito Carrino, il Dac «è impegnato anche nell'innalzamento tecnologico delle Pmi del settore, in collaborazione con la Puglia, per raggiungere eccellenze produttive nelle tecnologie che saranno adottate nei nuovi velivoli regionali». Il Dac comprende circa 160, fra grandi e piccole e medie imprese aerospaziali, e 11 centri di ricerca, tra cui il Cira e 5 università (Federico II, Seconda Università di Napoli, Parthenope, le università di Salerno e Benevento).

Per quest'anno dovrebbero partire anche tre progetti varati nell'ambito del cluster nazionale dell'aerospazio, nato lo scorso anno, e di cui il Dac è fondatore con Finmeccanica, Avio, Federazione delle Aziende Italiane per Aerospazio, Difesa e Sicurezza (Aiad) e insieme ai distretti di Lazio, Lombardia, Piemonte e Puglia. Il Dac partecipa a tutti e tre i progetti che riguardano aeronautica, spazio ed elicotteristica. Con il cluster si aprono anche nuove opportunità in vista di Horizon 2020. «Si tratta – dice Carrino – di una importante occasione per l'Europa. Per il settore aerospaziale italiano significa sedersi ai tavoli esercitando un peso finalmente equivalente ad altri Paesi» .
Il distretto dell'aerospazio campano ha introdotto una nuova modalità operativa che parte dalla scelta dei prodotti che le imprese del settore ritengono strategici e su cui viene poi modulata la ricerca.

Ma il Dac in questi giorni è anche impegnato in una diversa battaglia che riguarda l'utilizzo dell'aeroporto di Capua, piccolo scalo, che si vorrebbe venisse ammodernato e messo totalmente a disposizione del settore per offrire servizi sia al mondo delle imprese sia a quello della ricerca.

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