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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2013 alle ore 09:18.

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«Per rilanciare Napoli e la Campania abbiamo puntato sui grandi eventi. La prima volta abbiamo avuto successo. Lo replicheremo». È una sorta di ritornello scaramantico quello che va ripetendo Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, mentre fa i conti con ristrettezze di bilancio, tetti di spesa e patto di stabilità che, di fatto, finiscono per imbrigliare l'azione amministrativa. E se parla di Coppa America se ne mostra apertamente entusiasta.

Una scoperta, presidente?

Si, l'esito della prima edizione ci ha sorpresi: è stato un grande successo per Napoli e per la Campania. Frutto di un ottimo lavoro da parte di tutti. Ne saremo premiati anche quest'anno: ci aspettiamo molto in termini di benefici per la città di Napoli e per l'intera Regione. Abbiamo scoperto di avere il miglior campo di gara per uno straordinario evento sportivo.

Come è nato l'interesse per la Coppa America? Qual è stata l'occasione per averla a Napoli?

Un vecchio progetto, la prima volta non andato in porto. Poi ripescato. Devo ricordare che l'intuizione di portare a Napoli grandi eventi come la Coppa America è stata di Aurelio De Laurentiis, il patron del Calcio Napoli. Ci ha sollecitati in un incontro che abbiamo avuto tre anni fa, insieme con il presidente dell'Unione degli industriali di Napoli, Paolo Graziano. Ci rendemmo conto che da troppo tempo Napoli non ospitava grandi eventi e quindi valeva la pena di provarci. Ebbene, ammetto con felicità che la sua intuizione ha funzionato. Un anno fa avevamo un gran bisogno di affermare un'immagine positiva, di cancellare quella negativa legata alla crisi dei rifiuti. Oggi dobbiamo fare di più, dobbiamo consolidare il recupero di immagine ottenuto e lavorarci ancora molto. Abbiamo un grande brand, che va curato e sostenuto.

Avete anche scoperto che si può lavorare in squadra.

In Campania questo metodo ormai è consolidato. Forse, però, siamo partiti in questo modo proprio con la prima edizione delle World Series. Devo ringraziare la Provincia, il Comune, l'Unione industriali, Bagnolifutura, e tutti i collaboratori che si sono spesi per raggiungere l'obiettivo. Abbiamo verificato che c'è molta voglia di fare e di fare bene. E che i cittadini, in primo luogo, apprezzano il cambio di rotta attuato.

Il mare diventa una risorsa?

Senz'altro. La risorsa mare vuol dire anche flussi economici, mercato e turismo. La Campania deve acquisire un ruolo centrale nel Mediterraneo che per noi è il primo datore di lavoro, grazie ai porti di Napoli e Salerno con le loro 350 aziende piccole e medie. Su questo puntiamo con un progetto da 500 milioni di euro di fondi europei, che prevede ampliamenti e ammodernamento delle banchine e dei servizi. Un progetto che dovrebbe permetterci il rilancio non solo dei porti, ma anche di tutta la costa, con l'incremento di attività commerciali e turistiche.


Insomma, la Coppa America riaccende i fari sulle numerose risorse della regione e sulle potenzialità di sviluppo?


È così. E ciò vale non solo per il mare e i porti. La Coppa America ci induce anche a puntare su iniziative di rilancio del turismo, attraverso, per esempio, il nostro patrimonio di beni culturali. Penso all'altro grande progetto, quello che passa per gli interventi su Pompei, con attenzione a quanto va recuperato dentro le mura della città antica e fuori dalle mura. Che punta sulla realizzazione di infrastrutture e sul rilancio di attività turistiche, commerciali e attrattive nel contesto. Oggi peraltro molto degradato.

Qual è l'obiettivo comune di questa articolata azione di governo?
Un forte incremento dei flussi turistici, grazie alla diffusione dell'immagine positiva di Napoli. Partiamo da qui con le World Series dell'America's Cup, per poi costruire altre occasioni, migliorare ambiente e siti storici e archeologici e mettere in moto un'economia sana.

Ma non sono mancate le polemiche. C'è chi contesta il fatto che si puntino risorse finanziarie su un evento sportivo, quando gli enti locali dispongono di troppo poco e faticano ad assicurare anche i serizi essenziali.

Una visione miope: un grande evento produce effetti positivi. È vero, si parte con un investimento importante, ma il ritorno per il territorio è sicuramente molto maggiore, come hanno dimostato gli studi degli esperti. Sarà cosi anche quest'anno.

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