Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2013 alle ore 12:15.

My24
(Agf)(Agf)

A far ripartire il segmento hedge nel 2013 contribuirà la direttiva europea Aifm che posta la soglia minima di sottoscrizione da 500mila a 250mila euro per gli investitori privati e la elimina del tutto per gli investitori professionali. L'Italia ha tempo sino al 22 luglio per recepire la norma, ma il governo potrebbe muovere i passi preliminari già nelle prossime settimane: «Ci aspettiamo che tra aprile e maggio venga prodotto un documento di consultazione del ministero del Tesoro sul recepimento della direttiva», commenta Stefano Gaspari, ad gruppo MondoHedge.

Secondo le ultime stime, rispettando profili prudenti e la buona regola della diversificazione, i sottoscrittori dedicano raramente più del 10% del portafoglio agli hedge fund. «Questo significa che gli investitori privati, oggi, hanno un patrimonio di almeno 5 milioni di euro per poterne investirne 500mila. La direttiva potrebbe ampliare il numero potenziale di clienti private interessati ai fondi alternativi e portare nuovi flussi di capitale nel mercato italiano», aggiunge Gaspari.

La platea è quindi destinata ad allargarsi, ma gli hedge fund saranno in grado di attrarre l'attenzione e la liquidità, dei sottoscrittori? Nel corso del 2012, i fondi di diritto italiano hanno visto un deflusso di capitali che ha portato le masse in gestione da 6,8 miliardi a 5,7 miliardi di euro. Nello stesso tempo, però, i fondi hedge di tipo Ucits (liberamente distribuibili in tutta Europa) hanno catalizzato oltre 10,6 miliardi di euro. «È una prova che gli investitori private sono sempre più interessati alle strategie alternative: si stanno spostando verso il nuovo segmento Ucits, ormai il più importante sul fronte degli hedge in Italia», commenta Gaspari.

Le stime per il 2013 vedono una raccolta in crescita a doppia cifra, anche a un tasso del 20%, concentrata quasi esclusivamente sull'attuazione di strategie alternative attraverso gli Ucits. Il merito non è solo del più basso limite di sottoscrizione, ma anche dello scenario generale dei mercati finanziari. Con i bassi tassi obbligazionari e la volatilità dei listini azionari, molti investitori private vanno a caccia di rendimenti adottando strategie alternative. Secondo Gaspari, chi punta sui fondi hedge può aspettarsi un rendimento medio intorno al 5-6%, ma ci sono differenze sensibili tra una strategia specifica di investimento e l'altra: «Gli hedge fund long/short equity e global macro sono quelli più attraenti per il 2013 e potrebbero fruttare rendimenti a doppia cifra. Mentre abbiamo un outlook negativo sulle strategie di volatilità, visto il contesto relativamente più tranquillo dei mercati azionari».

In Italia, stando a un'indagine condotta da MondoAlternative, la raccolta degli hedge fund passa per il 50% circa attraverso i contratti sottoscritti dalle reti di private banking, le Sim, le Sgr e gli altri intermediari. Il 18% dei patrimoni fa capo a investitori privati diretti, il 24% circa ad investitori istituzionali diretti e l'11% al seed money, vale a dire il capitale investito dai soci della Sgr nei fondi della casa. La clientela private ricopre, quindi, la parte del leone sul mercato degli hedge in Italia.

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.