Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 aprile 2013 alle ore 16:46.

My24
Investitore industriale. Nino Tronchetti ProveraInvestitore industriale. Nino Tronchetti Provera

Le tecnologie per l'ambiente vincenti? Dimenticate fotovoltaico made in China, frontiere estreme della ricerca, salvifici brevetti privi di sviluppo industriale. Il maggiore private equity europeo focalizzato sulle tecnologie green – Ambienta, creato da Nino Tronchetti Provera – scommette sulla meccanica 2.0 salva-sprechi, sull'efficienza energetica, sul know-how ingegneristico applicato alle piattaforme petrolifere. E, non a caso, vede crescere le imprese su cui ha investito del 16% medio all'anno.

Nel 2012, rispetto al 2011, le nove imprese partecipate hanno conseguito un incremento dei ricavi aggregati del 29%, a 416 milioni (export in una novantina di Paesi), con un ebitda in crescita del 37% a 59 milioni e un'occupazione in aumento, a quota 1.245 dipendenti. Questo nell'annus horribilis delle rinnovabili italiane, sedotte dai maxi-incentivi e poi abbandonate dalla mano pubblica, sempre pesante. Scuote la testa, Nino Tronchetti Provera e non resiste alla tentazione di dire: «L'avevo detto che bisognava stare alla larga da settori sussidiati da fondi pubblici; io ho solo una partecipazione in questo ambito e non ne cerco altre da anni». Ma allora quali cleantech finanzia? L'espressione sul viso è di disappunto, mentre risponde «concetto datato, cleantech; Ambienta sceglie campioni europei delle tecnologie che prevengono sprechi di risorse e inquinamento, con una logica di lungo periodo». Più che un private equity, allora, un fondo di investitori industriali. Rispunta il sorriso sul volto dell'ex consulente McKinsey, ex industriale, ex manager Telecom Italia (nell'era del cugino Marco), ora affidabile business partner secondo i suoi investitori (casse di previdenza, assicurazioni, asset manager, family office e investitori privati, al 10% esteri) e i suoi co-azionisti (Intesa San Paolo al 20% e amici industriali al 10%). «Sarò sempre un industriale, le speculazioni non mi interessano», dice.

Nel suo carniere sono finite imprese interessanti («merito soprattutto del nostro talent scout, l'Origination manager Fabio Ranghino», dice generosamente). Uno degli investimenti più sorprendenti è l'ultimo, a ottobre 2012, nella società di Mairano (Brescia) Tattile, specializzata nei sistemi di visione intelligenti utilizzati, ad esempio, per il controllo del traffico stradale (rileva anche il numero di targa come per autovelox e ingresso in Area C a Milano). Ma che c'entra con l'ambiente, focus della Sgr di Tronchetti Provera? «C'entra» risponde lui. «Se mettiamo un autovelox con analizzatori embedded e software ad hoc sulla linea produttiva di un impianto industriale, ad esempio farmaceutico, che rivela micro-discrepanze rispetto allo standard, e questo ferma la produzione prima della contaminazione di tutti i beni in lavorazione, si risparmiano sprechi, perché il controllo qualità avviene in tempo reale e non ex-post con la distruzione di tutto quanto prodotto».

Anche la Tower Light di Villanova d'Ardenghi (Pavia) è una partecipata a prima vista fuori settore. Vanta la più ampia gamma di torri faro mobili al mondo, che servono a illuminare aree ristrette in cui si effettuano lavori stradali o manutenzioni o dove si svolgono eventi pubblici. «Ambienta l'ha scelta perché consente di risparmiare sui costi dell'illuminazione proiettando un fascio di luce concentrato, senza sprechi» spiega Tronchetti Provera. In più, alcune torri riducono i costi del carburante del 70% rispetto allo standard, altre usano lampade Led a risparmio energetico, altre ancora sono alimentate da sistemi ibridi intelligenti. Originale anche il terzo investimento del 2012, nella società inglese FoundOcean Limited, che àncora e stabilizza al suolo marino pale eoliche offshore e piattaforme petrolifere. «Se BP avesse usato questi sistemi per le sue piattaforme petrolifere nel Golfo del Messico, il disastro della Deepwater Horizon non si sarebbe verificato: l'inquinamento va evitato più che bonificato», dice il Ceo.

Questa è la strada scelta per Ambienta I che si sta concludendo, con gli ultimi 30 milioni da allocare dei 217,5 raccolti nel 2008. «Annunceremo a breve un'operazione in Germania, dove abbiamo aperto una sede a Monaco di Baviera» racconta Tronchetti Provera. Intanto, è in fase di lancio Ambienta II, con l'obiettivo di raccogliere sui 300 milioni. «Si tratterà di due fondi distinti – spiega – uno di diritto italiano e l'altro inglese, che avrà il suo perno nei nostri uffici di Londra, per essere ancora più internazionali e flessibili, più vicini agli investitori». Investitori che non sono romantici paladini dell'ambiente, ma businessmen e fondi istituzionali interessati a un congruo ritorno dell'investimento. «E il green business industriale, come lo proponiamo noi di Ambienta, darà risultati sempre maggiori, vista la scarsità di risorse del pianeta e le pressanti esigenze di tecnologie anti-sprechi e anti-inquinamento». Business is business, quindi. «Beh – concede Tronchetti Provera – penso anche alla tesi di dottorato svolta su temi ambientali, da ragazzo, e al futuro delle mie figlie Allegra, Virginia e Camilla, in un mondo troppo inquinato e insensibile agli sprechi, e mi dico che dobbiamo fare qualcosa per invertire la rotta, nel concreto, ora». Il private equity che non ti aspetti ha un cuore, sotto il gessato. Un cuore verde.

@lauralaposta

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.