È appena partito il cantiere del nuovo capannone industriale di Agla power transmission, a Sant'Ambrogio, in bassa valle di Susa: un nuovo plant che amplierà di 6.700 metri quadrati il sito nel quale sarà compiuto l'intero processo di produzione di pulegge, mozzi, smorzatori e volàni per l'automotive, dalla materia prima al prodotto finito. Un altro stabilimento dell'azienda è ad Avigliana (Torino). L'apertura del cantiere rappresenta un ulteriore passo avanti tecnologico di un'azienda che da tempo produce in casa anche macchinari e attrezzature per la propria produzione.

È in gran parte qui, in una totale verticalizzazione della produzione, la forza competitiva di quest'azienda, come spiega Luca Bonù, terza generazione (col fratello Stefano) impegnata nella società fondata dal nonno Giacomo (presidente) e guidata dal padre Oscar (è l'attuale ad). I risultati danno ragione alle scelte fatte. L'azienda ha 110 dipendenti, di cui 25 assunti negli ultimi due anni, giovani tra i 20 e i 28 anni. Tra 2008 e 2012 il fatturato è cresciuto del 50% attestandosi a 13 milioni e l'outlook è così positivo da ipotizzare un incremento del 70% tra 2013 e 2015. Agla deve il suo successo specialmente ai mercati esteri. L'export raggiunge il 70%. Di recente l'azienda ha sottoscritto un importante accordo con Audi. In corso un'altra trattativa oltre confine.

Per stare sui mercati esteri Agla non ha ricette o particolari strategie se non far parlare (bene) di sé. «Sono i clienti a venirci a cercare», dice Luca Bonù. È soprattutto il mercato tedesco ad apprezzare i prodotti dell'azienda valsusina, ma anche altri sono entrati nel portafoglio clienti: Inghilterra, Francia, Spagna e Polonia. «Ora puntiamo decisamente sul Brasile – sottolinea Luca Bonù –: abbiamo ottime opportunità di business. Ma al di là di tutto è la voglia di vincere a spingerci e lo spirito di squadra che incentiviamo al massimo. Devo dire che questa è la nostra risorsa principale».

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