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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2013 alle ore 08:27.

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Qualche segnale qua e là c'è. Barlumi, ma tra le imprese marchigiane inizia a farsi strada l'idea della necessità di puntare su innovazione e "intelligenze". Nella regione più manifatturiera d'Italia ci si interroga sull'opportunità di puntare al «2.0» come àncora di salvataggio. Efficienza, cloud, prodotti e tecnologie innovative e intelligenti iniziano a porsi all'attenzione. E, tutto sommato, questo avviene in un contesto per certi versi favorevole. Il tessuto manifatturiero è molto diffuso e le spese per ricerca e sviluppo sul fatturato nelle imprese private manifatturiere con almeno 50 addetti sono superiori rispetto al dato nazionale: 1,06% contro lo 0,94% nella media 2009-2011.

«Parliamo di numeri ancora bassi – afferma Marco Cucculelli, docente dell'Università Politecnica delle Marche, che ha elaborato questi dati su base Aida – ma il segnale è buono, specialmente perché si riferisce a tre anni di crisi. È anche da sottolineare come sull'innovazione ci sia una particolare attenzione delle imprese medie, non solo delle grandi». Forse è anche per questo che l'Università Politecnica delle Marche cerca con molto impegno punti di raccordo con le esigenze delle imprese. Guardando anche oltre i confini regionali come dimostra la partecipazione al progetto Seam4Us – avviato da Cofely, Gruppo Gdf Suez, leader per l'efficienza energetica e ambientale – per studiare come ridurre i consumi energetici delle stazioni metro (nella fattispecie il progetto riguarda la stazione pilota di Paseo de Gracia, a Barcellona).

Le condizioni quindi, come i battistrada, per il manifatturiero 2.0 non mancano. Energy resources, per esempio, realtà impegnata nello sviluppo di impianti da fonte rinnovabile, edilizia e mobilità sostenibili, efficienza energetica. L'azienda ha brevettato il dispositivo Ses (Smart energy system) per dare autosufficienza energetica nelle case dotate di sistemi di energia rinnovabile, immagazzinando quella in eccesso per usarla quando, ad esempio, il fotovoltaico non produce. «Il futuro – afferma Enrico Cappanera, presidente di Energy resources – sarà caratterizzato dalla micro-generazione distribuita da fonti rinnovabili e dalle interconnessioni fra le tante piccole centrali di produzione rappresentate da abitazioni e aziende, fulcro delle smart cities dei prossimi anni».

C'è poi tutto l'impegno nella domotica, come dimostra il consorzio Home Lab, in cui agli otto soci fondatori (Ariston Thermo, Elica, Indesit, Loccioni, M&D Institute, Spes, Teuco Guzzini e Università Politecnica delle Marche), si è unita la Bticino, del gruppo francese Legrand. «C'è un approccio progettuale molto alto, nelle Marche, nonostante le difficoltà del mercato», commenta Enrico Loccioni, che con i suoi suoi strumenti di misurazione ad alta tecnologia e di assoluta precisione è stato uno dei pionieri del manifatturiero 2.0 marchigiano. «Eppure, al di là delle difficoltà del mercato, il salto di qualità sui prodotti come sui processi produttivi è necessario in una fase come questa per tutto il manifatturiero marchigiano», aggiunge il fondatore di questo gruppo da 65 milioni di euro di fatturato all'anno, impegnato anche nei sistemi tecnologici per l'ottimizzazione dei consumi energetici.

In questo quadro si inserisce la partnership, prestigiosa, con Samsung Sdi: i due gruppi hanno sviluppato un sistema di accumulo e stabilizzazione dell'energia da fonti rinnovabili (per consentire a condomini e imprese di disporre anche di notte dell'elettricità prodotta dal fotovoltaico, ad esempio). Il sistema è stato recentemente selezionato da Enel per il progetto europeo Grid4Eu (per lo sviluppo di soluzioni per le smart grid) e da Rse per attività di ricerca sul tema. Persino imprese più «tradizionali» marchigiane puntano sul digitale. «Da quattro anni siamo partiti con il Qr code che permette la completa tracciabilità del nostro vino», afferma Andrea Pieralisi, ad della Monte Schiavo Vini, azienda con sede a Maiolati Spontini da 6 milioni di euro. «Basta solo uno smartphone e il gioco è fatto per ottenere informazioni: siamo stati fra i primi nel settore».

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