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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2013 alle ore 11:10.

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Un secolo e mezzo di storia alle spalle e la voglia di innovare di un ragazzino alle prime armi. Nasce con questo approccio, nel grembo della famiglia Galanti e della sua azienda riminese di strumenti musicali Viscount International - nota in tutto il mondo per gli organi classici – il primo pianoforte digitale al mondo in grado di riprodurre un'infinità di suoni, Physis piano. «Abbiamo investito sette anni di ricerca e due milioni di euro, cooperando con le università di Verona, Parma e Ferrara.

Due mesi fa abbiamo presentato "la Ferrari del piano digitale", coperta da due brevetti, alla comunità di ingegneri del suono con riscontri eccellenti. E oggi stiamo già lavorando a qualche centinaia di ordini», racconta Maurizio Galanti, managing director R&D dell'azienda romagnola, tra le poche sopravvissute nel vecchio continente alla concorrenza del Far East su fisarmoniche, tastiere e strumenti musicali.

Una rivincita che ha radici solide: il quartier generale di Mondaino non è solo un polo di produzione artigianale, ma un centro ricerche del suono. «Abbiamo resistito allo tsunami nipponico – prosegue Galanti – grazie alla produzione di organi elettronici che riproducono in modo fedelissimo quelli classici. Organi che la stessa Yamaha distribuisce per noi in Giappone e che vendiamo anche agli emiri arabi. Per sopravvivere in un mercato molto concorrenziale non paga abbattere i costi, bisogna investire e innovare. Il made in Italy al 100%, anche se costoso, è il migliore investimento».

Nasce infatti nei laboratori riminesi il rivoluzionario Physis piano. Un pianoforte digitale di design elegante, nella versione verticale, che non usa più suoni campionati, ma utilizza algoritmi ed equazioni matematiche che descrivono il comportamento degli elementi fisici del pianoforte e riproducono il suono facendo interagire quei modelli numerici. «Possiamo perciò generare un'infinità di suoni, è come se allungassimo a piacimento corde e tavole del pianoforte. Invece la potenza dello strumento è legata a sei microprocessori che lavorano in parallelo elaborando 24 miliardi di operazioni in un secondo e ricostruiscono l'effetto delle vibrazioni naturali», spiega Galanti. E assicura: «Non occorre essere matematici o scienziati per suonare Physis piano, è semplicissimo da utilizzare».

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