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Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2013 alle ore 12:21.

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Giovanni Soldini (sinistra) e John ElkannGiovanni Soldini (sinistra) e John Elkann

Il fascino delle regate d'altura è proprio questo: chi partecipa è invisibile, le sue avventure sono da ricostruire con l'immaginazione anche se le tecnologie moderne hanno ristretto gli oceani, divenuti un palcoscenico elettronico e c'è il sapore delle grandi navigazioni. La Fastnet Race è la regina delle regate d'altura: 608 miglia dal Solent a Fastnet Rock in Irlanda e arrivo a Plymouth: quest'anno parte l'11 agosto e ci saranno almeno 250 barche tra cui Esimit Europa 2, alla caccia, come al solito, del record.

Si corre dal 1925: per renderla un evento internazionale le è stata costruita attorno l'Admiral's Cup, che purtroppo non esiste più. Nel '79 è stata teatro di una grande tragedia. In Mediterraneo si sono da poco concluse la Volcano Race e la regata della Giraglia, sostenute da Rolex come la regata inglese. Il calendario delle regate è ormai troppo ricco e ne sono nate tante, con diverse attitudini: giro del mondo in equipaggio, una volta Whitbread e ora Volvo Race; giro del mondo in solitaria senza scalo o con scalo; trofeo Jules Verne per il più veloce attorno al mondo. Giovanni Soldini, che a questo genere di regate ha dedicato una vita, è in partenza il 13 luglio con Maserati sostenuto anche da Ermenegildo Zegna con il marchio Zegna Sport (l'annuncio è di ieri) per la caccia al record della TransPac, traversata del Pacifico da Los Angeles a Honolulu per 2.225 miglia. Anche questa è storica, si corre dal 1906. Ai suoi ordini navigherà John Elkann che si è appassionato all'argomento molto più che alle regate costiere di un giorno e che ha voluto acquistare la barca proprio per Giovanni.

È molto recente la vittoria di Andrea Mura nella più antica delle regate transatlantiche per solitari, la Ostar, ma Andrea non è l'unico a praticare l'alto mare in questo momento di riscoperta delle regate che fanno dell'orizzonte un palcoscenico. L'imprenditore milanese Marco Rodolfi, che ha cominciato con le classi olimpiche, ha vinto in primavera La Cinquecento assieme a Matteo Aguadro, nota regata adriatica per equipaggi di due persone (purtroppo i regolamenti di navigazione nazionali non consentono di organizzare regate in solitaria come in Francia) con il Class 40 TWT UComm. Rodolfi con lo Swan Berenice ha vinto anche una Arc, regata transatlantica.

Alessandro Di Benedetto, invece, dopo un avventuroso giro del mondo su una barca di sei metri e mezzo, ha concluso bene la Vendee Globe con Team Plastique, una barca vecchiotta con cui ha fatto esperienza. Varato da poco il Class 40, di soli 12 metri con cui però si affrontano imprese vere, Fantasticaa di Stefano Raspadori e Pietro D'Alì, in novembre affronterà la Transat Jacques Vabre, altro grande classico dell'altura. D'Ali l'ha vinta in coppia con Soldini nel 2007 con Telecom. I due potrebbero proseguire con un programma che potrebbe portarli attorno al mondo con la Global Ocean Race, dedicata a queste barche di piccolo budget: in partenza nel 2014 con equipaggi di uno, due o quattro persone.

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