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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2013 alle ore 13:16.

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Nell'impianto di Alenia Aermacchi a Grottaglie Monteiasi (Taranto), frutto di ingenti investimenti, si lavora a sette sezioni di fusoliera del Boeing 787 al meseNell'impianto di Alenia Aermacchi a Grottaglie Monteiasi (Taranto), frutto di ingenti investimenti, si lavora a sette sezioni di fusoliera del Boeing 787 al mese

Che la Puglia abbia capacità di attrarre investimenti, dal suo interno come dall'esterno, è un dato di fatto incontestabile. Anche di fronte a shock come quello che ha riguardato la Bridgestone (scongiurata la chiusura è in corso una delicata trattativa). I fatti parlano da soli: alcune aziende hanno deciso di investire nelle aree industriali pugliesi cogliendo al volo l'opportunità offerta da una prima tranche di contratti di programma che la Regione ha finanziato. E in diversi casi le operazioni sono quasi ultimate. Così, per esempio, ci sono imprese locali come Divella che, a Rutigliano, in provincia di Bari, ha previsto un investimento di oltre 16 milioni, con un contributo pubblico di 4,5, in un impianto di produzione di pasta fresca, impegnandosi ad accrescere l'occupazione dai 277 a 292 dipendenti.

Ma ci sono anche realtà di provenienza extra regionale, e spesso estere. Wind Telecomunicazioni sta per portare a termine a Bari un investimento di 46 milioni, con 12,2 di contributi pubblici, alzando a 72 la sua quota di dipendenti. In fase di ultimazione sono giunti anche i progetti di Space Sistemi Integrati che ha impegnato 10 milioni a Taranto nella produzione di software, o della francese Sanofi Aventis che a Brindisi, in area industriale, ha incrementato la produzione di farmaci investendo 20,3 milioni con aiuti pubblici per 5,6, portando i propri dipendenti da 180 a 192. Mentre la tedesca Getrag a Bari sta incrementando la produzione assumendo 160 interinali.

«Le imprese investono – conferma Domenico Favuzzi, neo presidente di Confindustria Puglia, alla guida di Exprivia – ma è anche vero che se fino al 2012 ci siamo ben difesi dalla crisi, grazie soprattutto a un buon trend delle esportazioni, dall'inizio di quest'anno si soffre di più. Le debolezze del Paese riemergono, calano i fatturati e anche per imprese che operano in settori strategici e finora meno penalizzati». Il supporto delle politiche regionali, a quanto risulta, è utile. Tanto che l'ente guidato da Nichi Vendola ha fatto partire una seconda tranche di una decina di contratti di programma, per investimenti che ammontano a 150 milioni e che, in alcuni casi, interessano con ulteriori ampliamenti e ammodernamenti le stesse imprese, come la farmaceutica Sanofi Aventis, o Alenia Aermacchi, Avio o Divella. Alenia Aermacchi a Grottaglie Monteiasi oggi completa sette sezioni di fusoliera del Boeing 787 al mese.

rutto di ingentissimi investimenti: si pensi che solo per il programma Dreamliner Alenia Aermacchi ha portato in Puglia circa 790 milioni di euro. Nei prossimi anni sono previsti investimenti per ulteriori 509 milioni di cui 190 da attivare entro il 2014. Grazie anche a due distinti contratti di programma per l'ampliamento della capacità produttiva. Parallelamente, il numero degli addetti di Alenia Aermacchi in Puglia ha registrato una crescita continua: dal 2004 al 2012 gli addetti diretti sono passati da 607 a 1.800: la forza lavoro è stata praticamente triplicata in appena 8 anni. Attualmente l'indotto Alenia in Puglia è composto da aziende, specializzate soprattutto in forniture di aerostrutture avanzate, per complessivi mille addetti. Così Avio, che ha stipulato due contratti di programma per un ammontare complessivo di circa 50 milioni da investire. Il comparto aerospaziale in Puglia è strutturato in forma di distretto che, peraltro, ha anche aderito al cluster nazionale e che sta per avviare i programmi di ricerca voluti dal Miur e per i quali il polo guidato da Giuseppe Acierno si è aggiudicato un finanziamento del Ministero dell'Università e della Ricerca che ammonta a 60 milioni. Altri comparti con buone performance e che attirano investimenti in Puglia sono quelli dell'auto, dell'agroalimentare (anche Birra Peroni investe 13,2 milioni a Bari) e della meccanica.

Intanto, dopo la grave crisi del siderurgico sono partiti gli investimenti per l'adeguamento all'Autorizzazione integrata ambientale e anche l'indotto riparte, mentre restano in panne i settori tradizionali come tessile e calzaturiero e il salotto. «La Regione si è distinta per una buona capacità di spesa di fondi europei – osserva il segretario generale della Cisl, Giulio Colecchia – aiutata da una significativa domanda di finanziamenti. Ma si è trattato di progetti di singole imprese, mentre quel che ancora stenta a partire è l'aggregazione delle piccole realtà produttive e la valorizzazione dei distretti. Anche in questi le Pmi dialogano poco. Questo rischia di essere un grande handicap». Intanto però per il distretto del salotto si prospetta una opportunità, legata all'ipotesi che Natuzzi riporti in Italia una linea di produzione di divani (denominata Italsofa) destinata ad Ikea, e oggi realizzata in Romania.

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