Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2013 alle ore 13:17.

My24

La Puglia come hub energetico nazionale e per la Ue. La sottolineatura è arrivata anche dal premier Enrico Letta nella sua recente visita in Azerbaijan per il gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline) che utilizzerà le riserve di gas del mar Caspio, bypassando la Russia. Il collegamento si estenderà per circa 870 km, dal confine greco-turco, attraverso l'Albania e il mar Adriatico fino alle coste pugliesi. Una nuova sfida per la regione, prima in Italia nell'ambito delle fonti rinnovabili: a fine 2012 la potenza di energia fotovoltaica installata era di circa 2.500 Mw e quella eolica poco inferiore a 2.000 Mw. E per sfruttare l'ingente quantità di energia rinnovabile prodotta nella regione, Terna, la società guidata da Flavio Cattaneo, ha realizzato in Puglia investimenti per circa 230 milioni di euro sulla rete e ha progetti in corso e futuri per 700 milioni.

Per Tap proprio oggi verrà presentata l'integrazione alla documentazione Via al ministero dell'Ambiente. Sul disegno di legge di ratifica dell'accordo intergovernativo tra Italia, Grecia ed Albania è atteso invece l'ok del Parlamento, forse entro l'autunno. Se il corridoio Sud, per il ministero dello Sviluppo economico, accrescerà la sicurezza degli approvvigionamenti, la diversificazione delle fonti e delle rotte di provenienza del gas e l'aumento dell'offerta e del numero di fornitori in concorrenza sul mercato italiano ed europeo, massima è l'attenzione a livello locale.

Il tratto italiano prevede la costruzione di una condotta sottomarina di circa 45 km, di una interrata di circa 10 km e di un Terminale di ricezione nel Comune di Melendugno (Lecce). Il gasdotto avrà una capacità iniziale di trasporto di 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all'anno, che potrà essere ampliata fino a 20 miliardi di metri cubi. «La Puglia sa di avere una posizione strategica – ha spiegato l'assessore regionale alla Qualità dell'Ambiente, Lorenzo Nicastro – In passato ha pagato prezzi molto alti sul piano ambientale, da Brindisi a Taranto, che si sono fatte carico dei destini economici e di difesa del nostro Paese. Ha dovuto gestire anche il più "feroce" boom eolico. La nuova opera sarà valutata con l'apporto di tutti i portatori di interessi».

Il Country manager di Tap Italia, Giampaolo Russo, assicura che «Tap si è fatto carico di un'enorme mole di lavoro per assicurare la costruzione di un progetto in tutta sicurezza, tecnicamente solido e rispettoso dell'ambiente». «Per tre anni - dice - abbiamo studiato il territorio di Brindisi e quattro macro rotte, che non hanno offerto un punto di approdo tecnicamente adeguato e sicuro per l'ambiente. Gli approfonditi studi condotti, ci hanno permesso di individuare il percorso migliore, nel rispetto del territorio, e di identificare il punto di approdo più opportuno a Melendugno».

«Assoluta contrarietà» è stata espressa dal sindaco, Marco Potì, che ha scritto anche al presidente del Senato, Pietro Grasso, auspicando un approccio diverso che tenga conto «di impatti ambientale, economico, sociale e di immagine e del fondamentale coinvolgimento dei territori interessati e delle loro vocazioni». La scelta di un approdo in un'area non antropizzata tra il Lido di San Basilio e il Chicalinda, il cui impatto sul litorale sarà minimizzato con l'uso del microtunnel che passerà 10 metri sotto la spiaggia, ha spiegato Russo, «deriva da un'attenta valutazione tecnica sul percorso per evitare zone protette di posidonia in mare, e salvaguardare aree di valore ambientale, archeologico e turistico». «Abbiamo avviato – ha aggiunto - una mappatura per identificare le aziende italiane che posseggono le competenze per fornire a Tap beni e servizi necessari per la costruzione». Una professionalità che permetterà loro di cogliere opportunità anche in Albania e nell'intera filiera del gas.

Secondo Nomisma Energia, il Tap avrà ricadute economiche (dirette, indirette e indotto) per la Regione Puglia di 290 milioni di euro nella fase di costruzione fino al 2018 con oltre 2.100 posti di lavoro e nei 50 anni di fase operativa ricadute per 380 milioni, oltre al maggior gettito fiscale. I lavori dovrebbero partire a fine 2015 e il gas dovrebbe arrivare nel 2019. «La Puglia – ha sottolineato Giuseppe Marinò, presidente di Confindustria Brindisi – per diventare un hub dell'energia ha bisogno di regole comuni e tempi certi. Se ripartono gli investimenti, ripartono anche i servizi». Il gasdotto darà uno slancio anche alla Dorsale adriatica di Snam Rete Gas, naturale sbocco in Italia, il cui iter autorizzativo è iniziato dieci anni fa e i lavori si sono fermati nel tratto abruzzese. Anche se restano i problemi del fronte del "no". E non mancano i paradossi. Il Consorzio Shah Denitz II, proprietario del gas del Caspio, ha preferito il Tap rispetto al progetto Igi Poseidon, partito nel 2005 e che comunque ha concluso il suo iter autorizzativo. Conclusione: Tap ora ha il gas e non l'approdo; Igi Poseidon non ha il gas, ma ha un approdo autorizzato a Otranto (Lecce).

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.