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Morire di burocrazia

19 marzo 2014

Impresa & Territori IndustriaDa dieci anni in attesa di una variante

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Da dieci anni in attesa di una variante

In Italia il gruppo ceramico Del Conca sta aspettando da dieci anni una variante al piano regolatore per poter ampliare lo stabilimento di San Clemente, nell'entroterra riminese. Lo strumento urbanistico latita ancora, ma nel frattempo l'azienda ha già realizzato le opere di compensazione per indennizzare la collettività romagnola del possibile cemento in più: un investimento che dopo due cicli economici in picchiata non ha neppure più senso.

Negli Stati Uniti la stessa azienda si è presentata un anno fa esatto per studiare la location più adatta per l'headquarter americano, dove produrre direttamente le piastrelle hi-tech e hi-design per la clientela oltreoceano (che vale un terzo dei 120 milioni di euro di turnover, tanto quanto il mercato Italia). «La fabbrica è già finita, oggi stiamo ultimando l'assemblaggio e l'installazione dei 330 container di tecnologia italiana che abbiamo portato in Tennessee in luglio e con il nuovo anno saremo pronti a iniziare la produzione», racconta l'amministratore delegato Enzo Donald Mularoni. Dodici mesi dal progetto all'operatività negli Usa, dieci anni persi e oltre 10 milioni di investimento in fumo in Italia. Un confronto impietoso, cui si fatica a trovare giustificazioni, perché la ricetta degli americani non ha nulla di straordinario.

«È l'atteggiamento degli amministratori che cambia, perché negli Stati Uniti partono dall'idea che devono fare il possibile per calamitare l'impresa e dunque opportunità di lavoro e sviluppo», spiega Mularoni ancora incredulo nel ricordare la telefonata dell'estate 2012. «Ero in vacanza, in giro per Urbino, e squillò il telefono; dall'altra parte c'era il governatore del Tennessee, Bill Haslam, che io allora non conoscevo di persona, e mi disse che aveva visto il mio progetto, aveva raccolto informazioni sull'azienda, voleva costruissimo la fabbrica nel suo Stato e che si sarebbe impegnato a rimuovere tutti gli ostacoli burocratici mettendomi a disposizione un funzionario per aiutarmi durante tutto l'iter». Quel responsabile unico del procedimento che in Italia è rimasto solo sulla carta.
Del Conca ha investito nella contea di Loudon 50 milioni di dollari per un sito di 30mila metri quadrati, garantendo un centinaio di assunzioni (sui 500 dipendenti attuali del gruppo, di cui 380 in Italia) e ha già previsto altri 20 milioni di dollari di spesa e un'ottantina di nuovi occupati se nei prossimi cinque-sei anni lo stabilimento decollerà. Il racconto di Mularoni dell'anno trascorso al fianco dei burocrati americani desta invidia e rammarico, perché un imprenditore va dove ha garanzia di tempi certi, per ammortizzare quanto prima l'investimento e minimizzare gli oneri finanziari.

E l'Italia finisce inevitabilmente in fondo alla lista. «La persona che il governatore mi ha affidato, il responsabile dello sviluppo della contea Bill Hagerty, mi avvisò che ci voleva tempo per le autorizzazioni, una ventina di adempimenti in tutto, e che il permesso ambientale, il più complesso, poteva richiedere fino a sei mesi di tempo. Dopo quattro mesi me lo avevano già accordato», sottolinea l'ad. Per il permesso architettonico i tempi americani sono invece variabili: «Mi dissero che la commissione si riuniva di giovedì, così se lo avessi presentato il lunedì entro quattro giorni avevo la risposta, mentre se lo avessi fatto il giovedì dovevo aspettare la settimana dopo! E così è stato».
A Rimini il gruppo Del Conca aveva in mente dieci anni fa un corposo piano di sviluppo, per realizzare un magazzino automatico verticale e un'area servizi. «Ma lo strumento urbanistico non era pronto allora e non lo è oggi. Oggi però io sarei un pazzo a investire 10-12 milioni, con un mercato Italia dimezzatosi nel frattempo. Intanto però – fa notare Mularoni – per velocizzare le procedure e ottenere capacità edificatoria ho ceduto gratuitamente parte della proprietà dove far passare la strada provinciale. Per non parlare delle altre opere di compensazione che sono veri e propri taglieggiamenti. Negli Stati Uniti non esistono. Lì non solo la terra costa pochissimo, ma la Loudon County ci ha incentivato pagando tutte le opere di movimento terra, oltre un milione e mezzo di dollari a loro carico. E ha realizzato la strada pubblica di accesso al sito produttivo, che è in realtà di nostro uso esclusivo». Chiamandola, in onore dell'impresa italiana che porta ricchezza alla bandiera americana, Del Conca way.

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