Impresa & Territori IndustriaLa farmaceutica tiene alto l'export dei poli tecnologici del Lazio. Ma il terzo trimestre del 2013 frena
La farmaceutica tiene alto l'export dei poli tecnologici del Lazio. Ma il terzo trimestre del 2013 frena
di Carlo Andrea Finotto | 29 gennaio 2014
Le esportazioni dei poli tecnologici del Lazio nei primi nove mesi del 2013 archiviano un confortante incremento superiore al 15% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Grazie soprattutto ai risultati del cluster farmaceutico.
Ma non è tutto oro quello che luccica. Emergono, infatti, anche dei segnali di preoccupazione. Che riguardano nello specifico il periodo luglio-settembre. E' quanto emerge dall'analisi del Servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo riferita alle realtà laziali. I dati si riferiscono al terzo trimestre dello scorso anno, quando si è registrato un calo tendenziale del 7,5%, che risulta essere un trend peggiore rispetto a quello rilevato a livello nazionale che si è assestato su un –0,9 per cento.
A determinare la frenata sono stati aeronautica, Ict e farmaceutica.
Il rallentamento dei poli tecnologici attira l'attenzione anche perché si tratta del primo segno meno dalla fine del 2009 e arriva quindi dopo quattordici trimestri di crescita. Nel dettaglio, il -7,5% è il risultato, come detto, soprattutto della performance del settore aeronautico, le cui esportazioni hanno subito una vera "gelata", con un calo del 41,6% tra luglio e settembre scorsi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Anche l'Ict ha subito una contrazione rilevante, pari a -6,9%, mentre per il farmaceutico si è trattato di un rallentamento più contenuto: -2,1%. In quest'ultimo caso non è da escludere un assestamento tecnico, visto che il polo in questione era reduce da ben diciassette trimestri consecutivi con segno più davanti all'export, con performance a doppia crifra proprio nel periodo più recente. Prosegue, invece, il recupero del distretto della ceramica di Civita Castellana, che chiude il terzo trimestre con una crescita delle esportazioni del 12%, trainate dalle vendite nel Regno Unito, primo sbocco commerciale dell'area e in Spagna. Nonostante i risultati positivi, restano lontani i livelli pre-crisi a testimonianza di un quadro ancora fragile, come conferma l'elevato ricorso agli strumenti di integrazione salariale.
Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, «in uno scenario non particolarmente brillante, la dispersione dei risultati è ancora una volta elevata: a una sostanziale tenuta delle vendite sui mercati maturi, si contrappone una performance negativa sui mercati emergenti. Nel terzo trimestre 2013 l'export dei poli hi-tech regionali è cresciuto verso il Belgio e il Regno Unito, ma è diminuito verso Stati Uniti, Francia e Germania. Tra i nuovi mercati segni più si osservano negli Emirati Arabi Uniti e Corea del Sud, mentre calano le vendite verso Cina e Romania».
In valore, nel corso del 2012 i poli tecnologici laziali hanno esportato per oltre 7,6 miliardi, pari al 32% del totale esportazioni dei poli tecnologici italiani: 23,1 miliardi. Il peso specifico della farmaceutica nel contesto laziale è considerevole: con i suoi 6,2 miliardi è decisamente il cluster preponderante tra quelli hi-tech in regione e, da solo, rappresenta quasi il 27% del dato nazionale