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Turisti dall'estero e green economy leve per il rilancio

A due facce la congiuntura della Valle d'Aosta a inizio 2014. Da un lato, la Confindustria regionale segnala che le imprese non investono e le esportazioni, inevitabilmente, si riducono. Dall'ultima indagine sul sentiment degli imprenditori emerge un miglioramento nelle attese sulla produzione, ma il saldo tra ottimisti e pessimisti resta negativo. La regione alpina sembra dunque in cerca di rilancio, facendo leva su turismo e prospettive green (a partire dal suo record europeo sull'energia pulita, non soltanto grazie allo storico idroelettrico).

Ma se i dubbi caratterizzano i valdostani, la Vallée sta diventando un territorio interessante, invece, per chi proviene da fuori regione. Il turismo invernale è tornato a crescere, con gli hotel alle prese con il tutto esaurito grazie alla clientela in arrivo dall'estero. Anche se sull'intero 2013, il risultato di arrivi (oltre 972mila, -3,7%) e presenze (poco meno di tre milioni, -5,4%) è risultato inferiore rispetto al 2012, anno in crescita rispetto al 2011. Paolo Vitelli, patron dell'Azimut Benetti (yacht) ma proprietario anche di due hotel in Valle, assicura che la sua Hôtellerie de Mascognaz ha registrato un incremento di oltre il 50% delle presenze, soprattutto di scandinavi, russi, americani che cercano il lusso. Mentre per l'Hotel Breithorn la crescita è del 3%, ma sufficiente per convincere Vitelli a riaprire l'albergo anche la prossima estate, dopo due stagioni estive di chiusura. All'estate è interessata anche la Top Golf Holiday, pronta a dirottare sui campi valdostani (e negli hotel della Valle) gli appassionati di golf in arrivo dall'estero.

Da fuori Valle arriva anche il progetto per creare un grande circuito termale che coinvolga Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria e, successivamente, anche la Lombardia. Facendo collaborare le terme di Saint-Vincent con quelle di Acqui, quelle di Genova con il centro benessere che aprirà a Champoluc a fine anno. Mentre le terme di Pré-Saint-Didier sono in continua crescita ed in espansione, anche fisicamente. L'Hotel Bellevue di Cogne, poi, conquista la palma per la migliore Spa d'hotel di tutta Europa. Anche i valdostani, però, continuano a credere nel turismo e a Jovençan ha aperto l'hotel Les Plaisirs d'antan, con il ristorante brasserie La Gabelle, nell'ottica di un recupero di vecchie tradizioni di ospitalità.
Non tutto è fermo, dunque. «E l'Euroregione alpina – spiega Augusto Rollandin, presidente del governo regionale – ha già avuto il via libera da Bruxelles. A questo punto attendiamo solo l'approvazione italiana». Un progetto che, secondo il presidente, permetterà un reale rilancio puntando sugli elementi di forza della montagna, dalla tutela dell'ambiente alla valorizzazione delle risorse idroelettriche. Senza dimenticare il turismo che, assicura il presidente, sta beneficiando anche della riorganizzazione delle società di impianti di risalita, con un'offerta migliore e maggiori risparmi. Non mancano, però, le analisi critiche: «C'è timore tra gli operatori economici – spiega Laurent Viérin, leader dell'Uvp e dell'opposizione nel Consiglio regionale – perché manca una strategia precisa, un indirizzo chiaro».

Tutto questo mentre si cercano strumenti nuovi e soprattutto interventi per risolvere l'annoso problema dei trasporti inadeguati, che permettano di creare sviluppo e lavoro. Rollandin spiega come i Confidi abbiano un ruolo strategico nel sostegno dello sviluppo economico e ricorda che «l'Amministrazione ha promosso l'iscrizione dei vari confidi valdostani all'albo degli intermediari finanziari vigilati da Banca d'Italia». Inoltre il governatore della regione autonoma pensa ad un ruolo chiave dell'Università, anche per far decollare start-up ed attirare investimenti. «Purché – ribatte Viérin – non si tratti delle solite imprese che arrivano in Valle d'Aosta, incassano i contributi e se ne vanno: servono aziende che scelgano la Valle per restarci». Tra l'altro, la riapertura delle seconde case nella stagione invernale, dopo anni di abbandono, lascia sperare in un ritorno del turismo stanziale: quello che di fatto negli anni ha favorito la nascita di iniziative imprenditoriali congiunte.

Viérin pensa però ad un progetto Valle d'Aosta complessivo, in grado di valorizzare il turismo culturale anche nelle vallate laterali, favorendo il turismo anche al di fuori dei mesi di punta. E l'attività della Film commission rappresenta già un primo grande successo: dopo la serie «Pericolo verticale» in onda su Sky o il docu-film «Tir», la Valle è in questi giorni il set di «Point Break», remake della pellicola del '91, con la Valgrisenche sullo sfondo di sequenze da sport estremo. Mentre Marvel e Walt Disney da marzo gireranno in Valle d'Aosta, soprattutto al Forte di Bard, molte scene del sequel di «The Avengers», terza pellicola per incassi di tutti i tempi.

Il turismo, però, deve fare da volàno anche per il rilancio dell'agricoltura e dell'agroindustria. D'altronde – ricorda Maura Calabresi, una delle "donne del vino" della Vallée e contitolare di Atelier Gourmand – proprio il vino rappresenta uno dei pochi settori che registra crescite nelle esportazioni, oltre ad essere sempre più richiesto dai turisti italiani ed esteri che, in precedenza, si orientavano su vini di altre regioni italiane. «Anche se – precisa Antonello Marzolla, segretario regionale dell'Aparc Usarci (l'associazione a cui fanno capo gli agenti di commercio) – l'aumento di enoturisti è stato accompagnato da una riduzione della spesa media pro capite».

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