Impresa & Territori Made InPompei, dopo i crolli un furto: affresco di Artemide trafugato dalla casa di Nettuno
Pompei, dopo i crolli un furto: affresco di Artemide trafugato dalla casa di Nettuno
di Francesco Prisco | 18 marzo 2014
Come se non bastassero 29 crolli in cinque anni, adesso a Pompei, nell'area archeologica meglio conosciuta e peggio conservata al mondo, arrivano anche i furti di opere d'arte.
È toccato a un pezzo di affresco raffigurante Artemide che decorava uno dei cubicoli della Casa di Nettuno, la domus numero 3 della regio VI, insula 5, sulla via Consolare. Apparteneva a un quadretto ritraente la dea della caccia insieme con il suo gemello Apollo su una parete che, per quanto sbiadita, fa intravedere ancora i colori di giallo e rosso pompeiano.
La segnalazione della scomparsa del dipinto risale alle ore 17 dell'11 marzo scorso: un custode, durante un giro di ronda, si è accorto di quanto accaduto e ha informato direttrice del sito archeologico Grete Stefani che l'indomani ha effettuato un sopralluogo con i carabinieri. Immediatamente disposto il transennamento dell'area. Ieri il neo-soprintendente Massimo Osanna ha tenuto una riunione sul tema con tutto il personale.
Il ministero dei Beni culturali intanto ha avviato un'indagine interna che si affianca a quella delle forze dell'ordine. Non ci sono certezze sulla data in cui sarebbe stato materialmente compiuto il furto, dato che la domus di Nettuno è chiusa alle visite e i controlli su di essa non sono regolari. La notizia non era stata immediatamente diffusa su indicazione degli investigatori che speravano così di favorire un «passo falso» dei ladri. Per identificare questi ultimi anche le immagini dell'impianto di videosorveglianza degli scavi potrebbero essere inutili, dato che l'area in cui è avvenuto il furto non è servita dalle telecamere. In un primo momento era stata pure vagliata l'ipotesi che l'affresco fosse stato staccato per essere restaurato, eventualità suggerita dall'estrema perizia con cui il dipinto era stato asportato.
La Casa di Nettuno è stata scavata nel 1843 e nel 1943, durante la Seconda guerra mondiale, subì i bombardamenti delle forze alleate. L'atrio d'ingresso presenta un impluvium in marmo, al centro del quale fu ritrovata la statua di un sileno, oltre a diversi putti in bronzo e un piedistallo sempre in marmo. Sulle pareti dei diversi ambienti rimangono appunto tracce di pitture, in particolar modo in una stanza, dove, oltre agli affreschi, si è conservato pure il pavimento a mosaico. A quanto pare, passerà alla storia per questo inedito «ratto» di Artemide che getta ancora una volta ombre sullo stato di conservazione degli scavi di Pompei. Proprio ora che l'incarico di direttore generale di progetto è ricoperto da Giovanni Nistri, generale dei carabinieri noto soprattutto per le operazioni di recupero di reperti d'arte trafugati e venduti all'estero che in questi anni lo hanno visto come protagonista. A quanto pare avrà pane per i suoi denti anche a Pompei.