Impresa & Territori IndustriaCoop: filiera sicura? È come avere la kasko
Coop: filiera sicura? È come avere la kasko
di Adriano Moraglio | 1 aplrile 2014
«Avere tutte le filiere alimentari coperte ma averle sicure, controllate, certificate, è come avere l'assicurazione kasko per l'automobile». Che risultati ha dato tutto questo sforzo? «Risultati che non si misurano con le vendite, ma con la notorietà e la fiducia acquisite dal brand. Tant'è che quando succede uno scandalo nel settore alimentare i nostri prodotti crescono in credibilità. E se il mercato crolla per mucca pazza, o per crisi come quelle che hanno interessato la carne di pollo o la mozzarella di bufala noi teniamo, o cediamo di meno o addirittura miglioriamo le nostre performance allo scaffale».
Non ha dubbi Claudio Mazzini, responsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia che aggiunge: «Il mercato pretenderà in maniera sempre più stringente un elevato livello di garanzie sia igieniche sia, più in generale, qualitative per i prodotti alimentari». La storia di Coop è esemplificativa di un processo che ha trovato nella Gdo un terreno fertile: «Il principio fondante di questi prodotti – dice Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione – è proprio l'applicazione del concetto di filiera, che presuppone un rapporto di stretta partnership con i fornitori basato sulla rintracciabilità totale e sulla trasparenza nei confronti dei consumatori. Queste filiere, in alcuni casi certificate da enti esterni e riconosciuti, sono state un importante veicolo per consolidare la relazione di fiducia tra consumatore e insegna distributiva. Ora sono parte fondamentale dell'immagine che l'insegna vuole avere sul mercato e rappresentano un elemento di dialogo con la clientela, trasmettendo un messaggio, oltre che di sicurezza, anche di qualità, gusto e prezzo equo».
Le filiere garantite sui prodotti a marchio Coop riguardano l'ortofrutta, le carni, il pesce, il latte, la mozzarella di bufala, e anche uova, salumi, olio, pomodoro e biologico. Le campagne sulla sicurezza si sono avvicendate in questi mesi nella Gdo di Coop, con il rilancio dell'iniziativa chiamata "Origini trasparenti". «Per Coop – aggiunge Mazzini – si tratta di un pilastro della sua mission che parte dal 1989, quando si decise di investire sui temi della sicurezza». Per dare concretezza a questo impegno Coop ha investito risorse significative: il settore Qualità, in azienda e presso le cooperative, può contare su 120 persone e su un budget di oltre 7 milioni nella sola Coop Italia.
«Dalla fine degli anni 80 Coop, unico caso in Italia e tra i pochi in Europa – afferma il responsabile sostenibilità – ha un proprio laboratorio interno che nel tempo ha visto arricchirsi la propria dotazione strumentale e affinare le proprie competenze. In Coop Italia 47 tecnici presidiano qualità e fornitori per garantire i prodotti a proprio marchio, ma con verifiche anche sui prodotti critici a marchio dei fornitori». La filiera di Coop prevede l'identificazione di tutte le aziende coinvolte nel processo, dalla produzione primaria all'industria di trasformazione, dai trasporti fino alla commercializzazione. «Ogni livello – sottolinea Mazzini – è tenuto alla sottoscrizione di precisi impegni contrattuali e soggetto a rigorosi capitolati. La nostra volontà di continuo miglioramento ci impegna ogni anno nell'attribuzione di un giudizio di valore (buono, migliorabile, critico) ai nostri fornitori di prodotto a marchio, stabilito in base ai risultati delle ispezioni effettuate e al rilevamento o meno delle conformità. A tali giudizi segue la richiesta di eventuali interventi migliorativi graduali che, se non realizzati, possono portare alla sospensione degli ordini».
«Le filiere controllate sono state la risposta della Gdo alle prime gravi crisi alimentari all'inizio degli anni 2000 - conclude Giovanni Cobolli Gigli -. Di fronte allo sconcerto dei consumatori preoccupati da ciò che stava accadendo nel campo alimentare la Gdo decise di farsi carico del problema della sicurezza degli alimenti proposti nei propri punti vendita». Le circostanze negative, come spesso accade, aprono strade nuove alla qualità.
