Rapporto Meccanica & Automazione

My24

Impresa & Territori IndustriaLinfa nuova dall'alleanza tra imprese

Il dossier contiene (none) articoli
Torna alla home del dossier

Linfa nuova dall'alleanza tra imprese

La direzione del rilancio dell'industria manifatturiera è quella dell'automazione, binario che fa correre l'innovazione dei processi produttivi verso soluzioni sempre più efficienti e intelligenti, in termini di costi, qualità del lavoro e crescita della competitività grazie alla ricerca e all'evoluzione del know-how tecnologico. Una rivoluzione, che qualcuno chiama già Industria 4.0 e che passerà anche molto dall'incontro tra le imprese già presenti sul mercato con quelle più giovani e innovative, alle quali non mancano idee e approcci originali.

«Dopo gli anni in cui si è puntato sulla delocalizzazione, l'Europa ha preso coscienza dell'importanza di rilanciare la produzione industriale ponendosi l'obiettivo di raggiungere nel 2020 il 20% del Pil con la manifattura. Questo significa investire pesantemente nella revisione dei processi produttivi e quindi in automazione», afferma Roberto Maietti, presidente di Masai e membro del comitato scientifico e consulente strategico di Sps Ipc Drives Italia, la fiera dell'automazione che si tiene tra il 20 e il 22 maggio a Parma. Fiera che in questa edizione si articola in tre aree espositive: innovation research (con spazio anche alle startup con progetti e tecnologie); industrial software (dove sarà possibile approfondire il ruolo che strumenti e applicazioni informatiche hanno nel rinnovamento delle tecnologie per l'automazione; la piazza dell'innovazione, infine, che ospita le soluzioni legate alla robotica e alla mobilità. «La fiera Sps Ipc Drives Italia è l'occasione per dare visibilità e valenza alla tecnologia per l'automazione, spesso inosservata, ma che è alla base di tutti i prodotti e servizi che ci circondano - aggiunge Maietti -. A ciò va aggiunto che quasi tutti i processi di innovazione passano da investimenti in automazione. Automatizzare i processi non comporta una riduzione dei posti di lavoro semmai un incremento, con un innalzamento del profilo professionale e remunerativo delle persone che vi operano».

Secondo Marino Crippa, responsabile sale product management Factory automation di Bosch Rexroth Italia, il processo di evoluzione dell'automazione industriale sarà fortemente impattato da tecnologie come internet of thing, sensori che produrranno grandi quantità di dati (big data) e nuovi modelli operativi: «Grazie allo sviluppo delle tecnologie di connessione e dei sensori, l'evoluzione dell'automazione industriale può essere descritta considerando due macro aree: IT automation come verticalizzazione di macchina, e smart machine e smart device, come orizzontalizzazione di macchina». Nel primo caso si avranno macchine che diventano parte dell'intero ciclo di creazione del valore perché capaci di pianificare la produzione e ottimizzare tutte le risorse coinvolte nel processo. Ciò sarà possibile proprio grazie ai sensori che raccolgono le informazioni, alle piattaforme di cloud computing per la loro memorizzazione e agli strumenti per l'analisi dei big data per estrapolare da grandi quantità di dati le informazioni necessarie a gestire al meglio il processo di produzione.

Nel secondo caso, invece, le macchine che già oggi sono in grado di realizzare il prodotto al massimo della qualità possibile saranno anche in grado di estendere tale livello di qualità al processo produttivo grazie a sistemi di tipo machine to machine (M2M): macchine che comunicano tra loro in tempo reale e in grado di prevedere eventuali guasti. «Questa rivoluzione industriale richiederà circa una ventina d'anni - aggiunge Crippa - perché devono essere acquisiti approcci alla progettazione e alla realizzazione delle macchine come le architetture open standard e la prototipazione virtuale, senza dimenticare di mantenere competitivi i costi». Questo processo di innovazione può essere portato avanti sia dalle aziende che già operano nel settore sia da start up capaci di portare famiglie di tecnologie e nuovi modelli operativi e di approccio al mercato.

Non sempre però le aziende più grandi e consolidate riescono a compiere balzi avanti benché continuino a investire in R&S. Le start up, invece, pur avendo forte potenziale, non sempre riescono a esprimerlo pienamente per mancanza di esperienza e di conoscenza del mercato. Appare quindi chiaro come l'avvicinamento tra le imprese consolidate e le startup sia fondamentale sul terreno di nuove tecnologie e soluzioni e del nuovo approccio al mercato. Ciò vale per ambiti tecnologici come quelli dei big data, del cloud computing, dei sensori e del machine to machine ma anche nello sviluppo di nuovi materiali e nell'impiego delle nanotecnologie che daranno vita a opportunità del tutto nuove. Così come del tutto nuovi saranno i modelli operativi che si svilupperanno in seguito al diffondersi di tecnologie già esistenti e che stanno diventando pervasive come accade, per esempio, con le stampanti 3D.

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Altri Dossier Raccomandati

Dossier Dossier

Leggi di più
Dossier Rapporto Puglia

Rapporto Puglia

Leggi di più
Dossier

Più start-up con il Sole

Leggi di più
(Afp) (robertharding)
Dossier I Panama Papers

I Panama Papers

Leggi di più
Dossier Lettera al risparmiatore

Lettera al risparmiatore

Leggi di più
Dossier

AUTORI_LE STRADE DELLA...

Leggi di più
Dossier Rapporto Food & Wine

Foof & Wine

Leggi di più
Dossier

I 150 anni del Sole 24...

Leggi di più
 (Alamy Stock Photo)
Dossier

Franchising

Leggi di più
Dossier Il tesoro in soffitta

Il Tesoro in Soffitta

Leggi di più