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Tecnologie italiane e tedesche in vetrina a Parma

Ci saranno, tra gli altri, l'auto elettrica che si guida da sola e la medusa-robot volante, che fluttua nell'aria come se nuotasse nel mare, a mostrare l'avanguardia applicativa dell'automazione industriale. Con al petto la "mostrina" di fiera internazionale e un 2015 che prepara l'approdo in India, Sps Ipc Drives punta a macinare altri record e, soprattutto, a portare l'automazione applicata ai processi industriali su un parterre mondiale, anche di piccole e medie imprese possibili clienti.

Se l'anno scorso la cautela di un pareggio, sui numeri di una fiera alla terza edizione, poteva essere in linea con la flessione nazionale del comparto, quest'anno che l'automazione italiana è in sostanziale tenuta, la soglia psicologica dei 500 espositori era stata già superata due mesi prima dell'apertura dei padiglioni di Fiere di Parma (20-22 maggio). In appena tre edizioni, insomma, Sps Ipc Drives Italia – nata da una costola dell'omonima kermesse tedesca – macina record.

«Quest'anno cresciamo di un ulteriore 20% e apriamo un secondo padiglione – avverte, con soddisfazione, Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia –. Ovvero 48mila metri quadri di esposizione (+20% rispetto all'edizione 2013), oltre 580 espositori (+13%) e un'aspettativa di 20mila visitatori». Aumento a due cifre, spiega ancora Wich, «perché abbiamo riempito un vuoto italiano, quello di una fiera dell'automazione applicata ai macchinari industriali, settore che sta vivendo in tutto il mondo una dinamica positiva, perché è uno dei principali fattori di innovazione dei processi industriali. E l'automazione che presentiamo a Parma può poi essere declinata in una varietà di segmenti, dall'alimentare ai trasporti e alla farmaceutica, dalla robotica al trattamento delle acque».

In breve, una piattaforma d'incontro tra i produttori di macchinari e aziende italiane o filiali di multinazionali (tedesche, americane, giapponesi, francesi) che forniscono software, sistemi e componenti per l'automazione. Più spazio, più interlocutori, maggiore confronto internazionale. «La formula – spiega ancora Wich – è quella di una fiera verticale, in cui mettiamo insieme e creiamo una sinergia tra tutti i player della filiera. Ma è anche una kermesse trasversale nelle applicazioni dei prodotti che vengono proposti. Nel frattempo, mettiamo più spazio a disposizione di visitatori ed espositori guardando in prospettiva, al di là delle dinamiche congiunturali, alla crescita del settore». Un investimento anche sul medio-lungo termine. «È vero che molte aziende – aggiunge Wich – stanno ancora vivendo un momento non facile. Ma l'Italia resta, dopo la Germania, il secondo paese manifatturo in Europa. A soffrire sono i consumi interni. Mentre l'export, che per l'automazione industriale significa il 70% del fatturato, mostra un trend positivo».
Non a caso, è attesa una selezione mirata di buyer dalla Russia oltre che da altri mercati chiave. E può aprirsi la possibilità, per gli espositori italiani, di essere presenti alle fiere "sorelle" di Norimberga, Guangzhou e, dal 2015, Ahmedabad, in India. Senza alcun rischio di cannibalizzazione, precisa ancora Wich, «perché resta una netta divisione dei target di riferimento, come mostra il fatto che la fiera madre di Norimberga continua a crescere nei numeri».

Due i fil rouge settoriali di questa edizione. Il primo – come l'anno scorso – sono le applicazioni per il food & beverage, le soluzione di imballi alimentari multifunzionali che devono rispondere alle esigenze dei produttori (differenziati e al minor costo possibile), dei commercianti (imballaggi attraenti, sostenibili e funzionali nell'immagazzinamento) e al consumatore (che li esige sicuri e nel rispetto dell'ambiente). Il secondo focus – nuovo – è dedicato all'automazione per l'industria farmaceutica e la cosmesi e alla nuova frontiera del processo produttivo verso una logica di "piccoli lotti" che, stanno costringendo gli operatori del settore a ripensare impianti e macchinari. Ma la kermesse si apre con il leitmotiv dell'innovazione e dell'"Industria 4.0": macchine che comunicano e interagiscono tra di loro, cloud computing, fabbriche virtuali e Internet of things. Il tutto accompagnato dalla presentazione dei dati di settore a cura di Giuliano Busetto, Presidente Anie Automazione, associazione insieme alla quale, 4 anni fa, Messe Frankfurt ha tagliato il nastro della manifestazione parmense.

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