Impresa & Territori IndustriaArt advisory, la guida delle banche alle fiere

Art advisory, la guida delle banche alle fiere

28 maggio 2014

Le grandi banche, quelle che in portafoglio hanno sempre avuto investitori privati particolarmente dinamici, come professionisti e imprenditori, hanno sempre seguito l'arte, in particolare quella contemporanea. È crescente la domanda di art advisory da parte della clientela affluent e Ubs, che ora sostiene anche Art Basel Hong Kong, oltreche a Basilea e Miami, ha colto la globalizzazione in corso nel contemporaneo, offrendo l'opportunità ai suoi clienti-collezionisti di essere i primi ad entrare nelle preview più "cool" delle fiere più importanti al mondo. Così come Deutsche Bank è main sponsor di Frieze a Londra e ora anche a New York.
Le fiere, del resto, sono diventate il punto d'incontro di un mondo, quello dell'arte, che intreccia relazioni al più alto livello al mondo, così le banche che offrono il servizio di art advisory invitano regolarmente la loro clientela affluent a visitarle. Le banche che da tempo hanno investito su questo servizio gratuito, infatti, hanno fidelizzato ancor più la clientela. Tre istituti italiani offrono questa consulenza con modelli differenti: Unicredit ha costituito al suo interno un servizio che risponde alla direzione; Banca IntesaSanpaolo ha esternalizzato il servizio e Banca Aletti offre consulenza attraverso esperti interni ed esterni, ad architettura aperta. Il servizio di art advisory rappresenta una guida alla creazione, gestione, rinnovamento e dismissione di una collezione. La domanda di gestione del patrimonio artistico, soprattutto in relazione all'arte del presente, è aumentata costantemente in tutti e tre gli istituti. E questo perché i paperoni italiani amano l'arte e destinano ad essa, secondo Capgemini, ben il 25,4% dei loro passion investment: la percentuale più alta al mondo.
Ma.Pi.