Impresa & Territori IndustriaGuerra senza fine agli sfregi
Guerra senza fine agli sfregi

Quattordici maggio: «Che puzza! E che schifo!!! Mentre tutti dormono, i piromani della notte agiscono. Aria a dir poco irrespirabile tra Grumo Nevano e Casandrino! Giusto il tempo di entrare nel palazzo che questo tanfo è talmente penetrante che ancora l'ho addosso nei capelli!».
15 maggio: «Stanotte a Casalnuovo l'aria puzzava di plastica bruciata. Erano circa le 00,30 e abbiamo dovuto chiudere tutte le porte e le finestre, anche se ormai l'aria in casa era avvelenata. La terra dei fuochi continua a bruciare, più di sempre».
16 maggio: «Ad oltre sei mesi dalle (pseudo) misure annunciate da Governo e Regione, la terra dei fuochi continua a bruciare. Ogni giorno, a tutte le ore, maggiormente di notte...».
Ai social network nulla sfugge. Tantomeno – nelle pagine di facebook dalle quali sono tratti questi messaggi, esempi di disperazione quotidiana – possono sfuggire quei roghi giornalieri appiccati dalla camorra alle discariche abusive a cielo aperto, resi mortali a causa dell'impiego massiccio di pneumatici fuori uso, usati come micidiale combustibile.
Ai social network, spicchio della realtà e al tempo stesso rifugio virtuale di chi non vuole arrendersi, non può sfuggire quanto accade e continua ad accadere in quella porzione di terra che da Napoli sale verso Casal di Principe e abbraccia una parte della provincia fino a incrociare quella di Caserta e a lambire il Parco regionale del Partenio (Avellino). Una porzione di Campania benedetta da Dio e maledetta dagli uomini che del patrimonio naturale hanno fatto e continuano a fare scempio.
Nulla riesce a fermare i roghi alimentati dall'ossigeno della camorra che con essi distrugge rifiuti tossici per creare una nuova tossicità mortale innanzitutto per gli abitanti. Linfoma di Hodgkin, medullo blastoma, carcinomi dei polmoni e del colon-retto, tumori alla tiroide, leucemie: queste le neoplasie più comuni in Campania, percentualmente al di sopra della media, ad esempio, nei comuni di Acerra, Nola, Villa Literno, San Giorgio a Cremano, Pomigliano.
Non ci riesce la pioggia a fermare i roghi, figuriamoci se, in una terra in cui la legge sono i Casalesi, può fermarli l'Esercito o le norme. In questo spicchio di terra le modifiche al codice ambientale approvate il 5 febbraio, che inaspriscono le pene e introducono nuovi reati per chi fa scempio della natura, non spaventano nessuno. Il 16 maggio la rete Stopbiocidio è tornata a far sentire la propria voce sul territorio e a contestare proprio le modifiche al codice ambientale, ritenute «inefficaci sotto tutti i punti di vista».
Anche i numeri, oltre alle parole e ai fatti, possono dire molto. Secondo il rapporto "Copertone selvaggio", relativo allo smaltimento illegale di pneumatici fuori uso, realizzato da Ecopneus (la società consortile per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale degli pneumatici fuori uso, creata dai principali produttori) in collaborazione con Legambiente, nel 2012 sono state 14 le discariche illegali sequestrate in Campania (l'11,4% del totale nazionale) su un'area complessiva di 35.500 metri quadrati.