Impresa & Territori IndustriaCrescita più lenta (ma più sana)
Crescita più lenta (ma più sana)
di Giulia Crivelli | 19 giugno 2014
Claudia D'Arpizio, partner di Bain & Company, ha usato le parole «new normal» per definire lo scenario 2014 del settore del lusso. Nel presentare l'aggiornamento del Worldwide luxury markets monitor, realizzato ogni anno in collaborazione con Fondazione Altagamma, l'analista ha confermato i dati noti fin dalla fine del 2013: la crescita del lusso ha rallentato e il fatturato complessivo mondiale dello scorso anno è arrivato a 217 miliardi, crescendo "solo" del 2% a cambi costanti, contro un +10% del 2012 sul 2011.
L'hard luxury continua ad avere un peso importante: le vendite di orologi e gioielli valgono il 23% del totale e per il 2014 il trend resta positivo. Ed è qui che Claudia D'Arpizio ha insistito sull'idea di «new normal»: per anni infatti l'alto di gamma – orologi compresi – è cresciuto a doppia cifra, complice il boom dell'economia cinese e l'enorme numero di nuovi High net worth individuals – persone con una liquidità disponibile di almeno un milione di dollari o euro – provenienti dall'Asia. Nei prossimi anni i consumi di lusso continueranno a crescere, ma lo faranno con ogni probabilità a una cifra sola: per il 2014 Bain prevede un aumento complessivo compreso tra il 4 e il 6% a cambi correnti, con un picco del 9% per il Giappone (sempre grazie all'Abenomics).
L'Europa e la Cina saliranno del 2-4%, le Americhe del 4-6% e l'Asia-Pacifico del 3-5 per cento. Nel settore dell'orologeria si assisterà con ogni probabilità a un'ulteriore polarizzazione e aumenterà l'offerta del segmento "affordable". Il top di gamma continua ad aver ottime prospettive, sia perché gli orologi di lusso vengono visti come un investimento, sia perché cresce, in Asia ma anche in America del Sud, il ruolo dei collezionisti e delle donne, sempre più attente conoscitrici non solo degli orologi gioiello, ma anche dei segnatempo complicati, una volta oggetto del desiderio maschile per eccellenza.
Come negli anni scorsi, un ruolo importante l'avranno gli investimenti nel retail diretto, non solo in Asia, ma anche negli Stati Uniti, dove i monomarca di orologi sono ancora poco diffusi rispetto all'Europa.