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Pompei, otto mesi di passione

17 luglio 2014

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Tregua tra sindacati e Sovrintendenza

Dopo un giorno e un'ora di agitazione, i sindacati del sito archeologico di Pompei sospendono i cinque giorni di assemblee inizialmente convocati fino a giovedì prossimo che già stavano provocando disagi ai turisti. Motivo: la rinnovata disponibilità del soprintendente Massimo Osanna a discutere la vertenza riguardante l'ottimizzazione del servizio di vigilanza, tema che già venerdì prossimo sarà oggetto di un incontro che potrebbe concludersi con un accordo.

Ma proprio nelle ore in cui veniva partorita la decisione - le stesse in cui negli scavi si presentava la riapertura alle rappresentazioni del Teatro Grande dopo il dissequestro per festeggiare con l'"Orestea", sabato e domenica, il centenario dell'Inda di Siracusa – da Roma si alzava il monito del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini: la chiusura ai turisti per assemblea «è un ulteriore danno in termini di immagine che rischia di vanificare il difficile lavoro che tutti i livelli istituzionali, dall'Europa al governo, al ministero, agli enti locali, sino ai lavoratori stanno facendo per Pompei. Per questo mi sono attivato per una modifica normativa che aggiunga l'apertura dei luoghi della cultura all'elenco dei servizi pubblici essenziali. Una nuova norma che consenta di ricorrere, in casi eccezionali, alla precettazione del personale per scongiurare le chiusure e tutelare i diritti dei visitatori».

Parole accolte con favore dall'Autorità garante sugli scioperi cui hanno fatto seguito quelle del segretario della Cisl Raffaele Bonanni: «È necessario subito un incontro tra sindacati e ministro per definire un quadro di regole chiare di comportamenti reciproci tra le amministrazioni e i rappresentanti dei lavoratori per evitare che ogni fisiologico contrasto sfoci nell'interruzione del servizio pubblico e della fruizione dei beni». Questo perché da un lato «non si possono usare i turisti come ostaggio», dall'altro «bisogna trovare una soluzione ai problemi gravi e spinosi sollevati dai lavoratori». La Cisl Napoli intende avviare l'iter per commissariare la propria segreteria pompeiana, ma il segretario Antonio Pepe replica a chi fa appello alla precettazione: «Non facciamo confusione: le nostre sono assemblee, non scioperi. Abbiamo dimostrato all'amministrazione che dialogando si lavora meglio, ora chiediamo un impegno sull'ottimizzazione».

Intanto Giovanni Puglisi, presidente della Commissione nazionale italiana per l'Unesco esorta le sigle a «non danneggiare l'immagine del Paese» e il numero uno di Federalberghi Bernabò Bocca dice no a «beghe sindacali a danno del turismo». Il governatore campano Stefano Caldoro ribadisce che per risolvere i problemi di Pompei «serve una testa nazionale» e il neo-sindaco del comune vesuviano, Nando Uliano, lancia l'idea di una «legge speciale per Pompei».

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