Notizie EuropaSpazio aereo europeo: Bruxelles «avverte» 18 paesi inadempienti. Italia compresa
Spazio aereo europeo: Bruxelles «avverte» 18 paesi inadempienti. Italia compresa
di Beda Romano
La Commissione europea ha lanciato ieri un avvertimento a 18 paesi europei, tra cui l'Italia, inadempienti secondo l'esecutivo comunitario nel mettere a regime i rispettivi blocchi funzionali di spazio aereo. Da tempo, l'Unione europea sta cercando molto faticosamente di creare uno spazio unico dei cieli europei con l'obiettivo di rendere più efficiente il controllo aereo e, in ultima analisi, ridurre i costi e le tariffe delle compagnie aeree.
«Dobbiamo superare definitivamente i confini nazionali nello spazio aereo europeo – ha spiegato in un comunicato il commissario ai Trasporti Siim Kallas –. I blocchi funzionali di spazio aereo sono elementi necessari e fondamentali del cielo unico europeo. Al momento questi spazi aerei comuni esistono solo sulla carta, sono istituiti formalmente ma non sono ancora operativi. Esorto gli stati membri a essere ancora più ambiziosi e a promuovere l'attuazione del cielo unico».
La normativa sul cielo unico europeo prevede che gli organismi nazionali di controllo del traffico aereo collaborino in nove blocchi funzionali di spazio aereo (noti con l'acronimo inglese FAB), in modo da migliorare l'efficienza, tagliare i costi, e ridurre le emissioni nocive. L'istituzione di questi blocchi comuni di spazio aereo è organizzata in base ai flussi di traffico, e non ai confini nazionali come è il caso oggi, aggravando per il 30-40% il totale dei costi di navigazione aerea.
«Il sistema dei FAB è un passo fondamentale per giungere a uno spazio aereo unico che riduca la frammentazione lungo i confini nazionali nella gestione del traffico aereo», spiega la Commissione. Bruxelles fa notare che il FAB a cui cui fanno capo l'Italia, la Grecia, Cipro e Malta deve ancora essere formalmente istituito. Doveva invece nascere entro il 4 dicembre 2012. Altri FAB, in compenso, hanno già visto la luce attraverso accordi intergovernativi fra i vari paesi coinvolti.
L'Italia ha ricevuto quindi una lettera di messa in mora, e ha ora due mesi per rispondere alla presa di posizione della Commissione. Gli altri stati membri ad avere ricevuto ieri un richiamo da Bruxelles sono l'Austria, la Bulgaria, la Croazia, Cipro, la Repubblica ceca, la Grecia, l'Ungheria, l'Irlanda, la Lituania, Malta, la Polonia, il Portogallo, la Romania, la Slovacchia, la Slovenia, la Spagna e il Regno Unito, membri di sei diversi blocchi funzionali di spazio aereo.