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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2014 alle ore 17:33.
L'ultima modifica è del 28 luglio 2014 alle ore 18:00.

Il vino avrà il proprio padiglione a Expo 2015. Il vino made in Italy alla kermesse che prenderà il via a maggio 2015 a Milano avrà a disposizione uno spazio di circa 2mila metri quadri che si troverà all'interno dell'area denominata Padiglione Italia all'incrocio tra i cardo Nord Est e il decumano, nella piazza centrale dell'intera area Expo dove godrà della massima visibilità. Un padiglione sul quale finalmente è stato alzato il sipario oggi a Roma.
Bracco: ecco cosa vogliamo raccontare nel Padiglione del vino
Sarà "Vino, a taste of Italy" il nome del Padiglione, realizzato in collaborazione dal ministero per le Politiche agricole, Padiglione Italia e Veronafiere (l'ente organizzatore di Vinitaly) e che sarà innanzitutto diretto a raccontare la storia del rapporto fra uomini, natura e territorio. «Il vino – ha detto il Commissario straordinario di sezione per il Padiglione Italia, Diana Bracco – è un'eccellenza dell'Italia che racconta in particolare il rapporto degli uomini con il territorio circostante. Un prodotto che rappresenta due grandi caratteristiche del nostro paese la cultura del saper fare e quella del limite. Il saper fare discende dalla cultura millenaria di trasformare l'uva in vino. Mentre la cultura del limite è testimoniata dalla capacità dell'uomo di adattare la coltivazione della vite alle difficoltà e alle complessità del territorio italiano. È tutto questo che vogliamo raccontare nel Padiglione del vino».
Martina: un settore che con la sua storia parla dell'Italia
«Il lavoro fatto – ha aggiunto il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina – dimostra che non stiamo parlando solo a un settore, seppure d'eccellenza. Ma che stiamo cercando di rappresentare una delle chiavi per capire il nostro paese, il suo modello di sviluppo, i suoi limiti. Un settore che parla del passato ma anche del futuro, dove ci sono le componenti dell'innovazione, ma anche della bellezza dei luoghi e della cura che i viticoltori hanno nei confronti dei loro territori».
Un percorso narrativo articolato su tre livelli
A entrare nel dettaglio di come sarà organizzato il Padiglione del vino a Expo 2015, Italo Rota, l'architetto che ha curato la messa a punto dello spazio che sarà articolato su due piani più una terrazza. «Il padiglione – ha spiegato Rota – avrà due parti distinte. Una prima introduttiva nella quale il visitatore entrerà in un ambiente tridimensionale dove viene raccontato il ciclo produttivo del vino dalla raccolta e selezione delle uve alla loro trasformazione fino all'invecchiamento». Le attività all'ingresso del Padiglione saranno quindi dirette a promuovere nei visitatori un'esperienza emozionale. All'interno di quest'area saranno create installazioni per esperienze virtuali e reali per consentire al visitatore di conoscere i profumi del vino. «Un racconto diretto soprattutto al visitatore che non conosce affatto il prodotto vino – aggiunge Rota. Il Padiglione sarà infatti ricoperto da 50mila viti che sprigioneranno un odore forte che darà un'idea immediata di un prodtoto realizzato dal mosto, e quindi dalle uve e dai fiori di quelle stesse viti».
Al primo piano un'enoteca chiamata Biblioteca Italia
Dagli stimoli visivi e olfattivi dell'ingresso si passa, attraverso una scenografica scalinata avvolta in acini policromatici e foglie, all'esperienza diretta. Al primo piano infatti ci sarà un'enoteca nella quale saranno presenti mille vini italiani per volta e che si chiamerà "Biblioteca del vino" «perché ogni bottiglia – ha spiegato Rota – è come un libro da sfogliare. Vogliamo rendere tangibile innanzitutto la complessità del vino italiano, una coltivazione che insieme a quella dell'olivo contrassegna l'intero paesaggio italiano».
Uno spazio per degustazioni ed eventi
Fra il primo piano e la terrazza saranno poi organizzate le vere e proprie degustazioni e un ciclo di eventi che riguarderanno il settore. «In questi spazi dedicati al wine tasting e alle master class – ha aggiunto il direttore di Veronafiere, Giovanni Mantovani – ci sarà il coinvolgimento di tutti i protagonosti del vino italiano dai sommelier agli esperti di cultura del vino che insieme alle aziende e ai consorzi potranno raccontare la propria esperienza. Noi come Vinitaly metteremo a disposizione la nostra International Academy e i propri educational dedicati agli stranieri e lo shop perché nel Padiglione sarà anche possibile acquistare il vino»
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