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L'inchiesta / Manifattura al bivio

23 luglio 2014

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Impresa & Territori IndustriaIl sistema paese chiave del rilancio

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Il sistema paese chiave del rilancio

NAPOLI - Dopo il Farnborough Air Show 2014, l'aerospazio campano ha fatto ritorno da Londra con il pieno di ordini e di buone prospettive. Ai successi dei grandi costruttori, come Airbus e Boeing, si sono aggiunti quelli di Atr, il costruttore di velivoli regionali turboelica – joint venture paritetica tra Finmeccanica-Alenia Aermacchi e Airbus – che ha annunciato di aver ricevuto ordini per 144 aerei, con opzioni per ulteriori 112, segnando un nuovo record di vendite nella prima metà del 2014. Contratti dal valore complessivo di 6 miliardi di dollari incluse le opzioni, che offrono grandi prospettive all'aerospazio campano: questo, attraverso Alenia Aermacchi, svolge un ruolo di primo piano nel programma Atr e vanta una vera e propria specializzazione nella costruzione del velivolo regionale. Nello stabilimento di Pomigliano d'Arco (Napoli) Alenia realizza la struttura del cockpit e i "barili" di fusoliera centrale e anteriore, poi assembla l'intera fusoliera, allestita di sistemi ed equipaggiamenti. Mentre a Nola (Napoli) Alenia produce le lamiere (skin) della fusoliera, i longheroni e altri componenti metallici di grandi dimensioni.
Si aprono nuove prospettive di lavoro non solo attraverso Alenia, ma anche direttamente tramite le imprese campane, che trovano interlocutori interessati ai loro prodotti. Magnaghi Aeronautica, ad esempio, sta per concludere la partnership con un velivolista statunitense per la fornitura di un innovativo sistema per elicotteri. «Ricerca e innovazione – precisa Paolo Graziano, presidente del gruppo – rendono Magnaghi competitiva su scala internazionale. Entro il 2018 il gruppo genererà un fatturato di circa 200 milioni, di cui l'80% all'estero». Così Dema, che esce da una grave crisi, ha annunciato un nuovo contratto con Boeing.
Il comparto ha avuto un significativo sviluppo negli ultimi anni. Oggi conta un centinaio di unità locali (e circa 39mila addetti) la maggior parte delle quali ha aderito al Distretto campano dell'aerospazio (Dac), insieme a università, centri di ricerca e Cira. Ricerca e internazionalizzazione sono le leve del successo. Check-up Mezzogiorno, presentato da Srm di Intesa San Paolo, stima una crescita dell'aerospazio meridionale del 10,2% nel primo trimestre 2014 rispetto a quello del 2013. Per Banca d'Italia la quota campana sul totale delle vendite all'estero del settore in Italia è passata dal 17% del 2007 al 24% del 2013. Cresce anche l'occupazione: secondo le stime del Distretto nei primi tre anni di attività si calcola un impatto occupazionale di circa 650 nuovi addetti. Nel campo della ricerca la Regione ha avuto il maggior numero di progetti finanziati dal Miur (per 100 milioni circa) nell'ambito dei bandi per i poli tencologici.
Numerose le imprese eccellenti: quelle dell'aviazione commerciale, che producono componenti di grandi velivoli. Più legata agli investimenti pubblici l'industria spaziale; in difficoltà qualche impresa di aviazione generale che ha sofferto di scarsa liquidità. Nel campo della manutenzione è impossibile ignorare Atitech, che ha trasformato un salvataggio "sociale" in un importante polo della manutenzione.
Ma alla soddisfazione per l'attuale congiuntura, nei commenti degli operatori compare anche preoccupazione sulle scelte per il futuro. Non basta insomma, affidarsi alla crescita sostenuta dei viaggi in aereo per assicurare il futuro a un distretto dalle dimensioni ancora molto contenute (mentre il cluster nazionale sembra accantonato) rispetto ai giganti dell'aeronautica mondiale.
«La Campania ha dimostrato grandi capacità nella costruzione di velivoli regionali – afferma Luigi Carrino, presidente del Dac e del Cira –. Alenia deve decidere come e con quali partner sviluppare il nuovo velivolo; noi dobbiamo essere pronti a mettere a disposizione un sistema industriale e territoriale di eccellenza». Il tema è sul tavolo dei vertici di Finmeccanica e una delle ipotesi allo studio, a quanto sembra, è l'acquisto del 50% di Atr. «Il nuovo aereo regionale è un'occasione da non perdere», per Luigi Javarone, presidente del consorzio Sam. «L'Atr viene sviluppato interamente in Campania – dice il presidente degli industriali di Napoli Ambrogio Prezioso – dobbiamo proseguire in partnership o da soli».
La regione ha appena dato supporto al comparto firmando con Alenia Aermacchi e altre 21 imprese un contratto di programma che attiverà investimenti per 178,4 milioni e dovrà creare altri 260 nuovi posti di lavoro. Ma basta un contratto di programma a pianificare il futuro del distretto? «Bisogna agire su più fronti – aggiunge Prezioso – con un'attenta politica nazionale dei trasporti e grande attenzione alle infrastrutture». La Campania, su carta ha quattro aeroporti, ma uno solo è attivo. Grazzanise è scomparso, come scalo internazionale, dai piani del Governo. Pontecagnano non trova un investitore interessato e Capua non ha alcun gestore. Come pensare di far crescere l'industria aerospaziale senza piste di atterraggio?

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