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Questo articolo è stato pubblicato il 22 agosto 2014 alle ore 16:27.
L'ultima modifica è del 22 agosto 2014 alle ore 16:30.

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L'estate sta finendo - o se preferite non è mai cominciata, almeno da un punto di vista metereologico. In ogni caso, a finire ormai sono le ferie della maggior parte degli italiani e quello che si annuncia è un week end da bollino nero sulle autostrade italiane. Ma neri sono anche i primi blanci sulla stagione turistica che si avvia alla conclusione. Secondo il Codacons solo un italiano su due è andato in vacanza e l'estate 2014 sarà ricordata come «la peggiore degli ultimi 20 anni».

Crisi e maltempo hanno creato la tempetsa perfetta che si è abbattuta sull'industria turistica del nostro Paese. I dati riferiti a giugno, luglio e alla prima quindicina di agosto sono «assolutamente desolanti», secondo il Codacons: un'estate nera sul fronte delle presenze presso lidi, stabilimenti e strutture varie e del fatturato registrato dal settore
turistico. Le presenze di cittadini presso lidi e stabilimenti balneari, precisa il Codacons, sono calate mediamente del 30% rispetto allo scorso anno, e il danno complessivo per il settore turistico é stimabile in almeno 1,5 miliardi di euro tra il mese di giugno e i primi 15 giorni di agosto, con ripercussioni pesanti per l'occupazione del comparto, che ha visto bruciare circa 50mila posti di lavoro stagionali.

«Si tratta di dati drammatici che vanno affrontati in modo serio e con misure adeguate - afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - Riteniamo che, in tale contesto, sia
auspicabile ritardare l'apertura delle scuole all'1 ottobre, lasciando alle famiglie la facoltà di scegliere se usufruire a settembre delle vacanze non godute ad agosto, con benefici
per il settore turistico e per l'intera economia nazionale».

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