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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2014 alle ore 12:26.
L'ultima modifica è del 18 settembre 2014 alle ore 12:30.

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Un nuovo inverno a rischio gas è alle porte. E l'Italia non si limita, fortunatamente, agli scongiuri. Il passaggio del metano russo dall'Ucraina continua a tenere in apprensione l'intera Europa. L'Italia si lecca le ferite: dopo 10 anni di annunci il nostro progetto di diventare un grande hub del gas per l'intero continente intercettando forniture alternative è rimasto sepolto dalla crisi economica che deprime i consumi ma soprattutto dal solito italico immobilismo amministrativo. Ma come affrontare la possibile (ed ennesima) emergenza invernale? Il colpo di coda c'è. Va interpretato così il via libera al riconoscimento di infrastruttura strategica, da sussidiare adeguatamente, assegnato al nuovo rigassificatore Olt di Livorno, che rischiava di rimanere impantanato nelle incertezze del mercato dei consumi metaniferi e dal progressivo disimpegno dall'Italia del socio di controllo, la tedesca EOn.

Chi paga i costi aggiuntivi
Infrastruttura " strategica" in nome della sicurezza energetica nazionale, con un sistema di garanzie che consente ai manovratori del rigassificatore toscano di concordare robuste forniture di gas o comunque di rimanere in piena attività in caso di improvviso bisogno anche per fare da supplente in caso di interruzione di altri flussi di import. Con una certezza di rimborso qualunque cosa succeda, o comunque di copertura economica, da parte dello Stato. Ma chi paga questi costi aggiuntivi?
Il decreto appena varato dal ministero dello Sviluppo economico prevede un sistema di garanzie davvero solide, addirittura retroattive al 20 dicembre dello scorso anno, che suscitano non poche polemiche da parte di chi teme un ulteriore aggravio dei costi per lo Stato che verranno inevitabilmente girati ai consumatori con le addizionali sui cosiddetti "oneri di sistema" pagati in bolletta. Polemiche che traggono origine anche dalla scelta iniziale dei soci di Olt (EOn, Iren, e con una piccola quota la famiglia Belleli) di rifiutare il cosiddetto fattore di garanzia per non essere soggetti all'obbligo di aprire l'infrastruttura agli altri operatori. Scelta che poi i soci di maggioranza hanno corretto, tra le opposizioni della stessa famiglia Belleli.

Consumatori al riparo?
A contestare l'ipotesi di un aggravio dei costi a carico dei consumatori è lo stesso viceministro per lo Sviluppo economico Claudio De Vincenti. Al contrario, il sistema di garanzia prospettato nel decreto appena firmato " consente – afferma il viceministro - una riduzione complessiva degli oneri in bolletta di 160 milioni di euro, circa il doppio del costo massimo del potere di garanzia riconosciuto ad Olt". Spiega De Vincenti una nota che " grazie al servizio di peak shaving, che rende possibile in caso di punte di fabbisogno una immissione immediata di 10 milioni di metri cubi di gas al giorno, Olt permette di non far gravare sul sistema il costo delle interrompibilità del gas, pari a 70 milioni di euro l'anno, e quello del mantenimento in stand-by di centrali ad olio, pari ad altri 90 milioni di euro". Un bell'aiuto, in ogni caso, per i soci del progetto Olt, che hanno mobilitato investimenti per circa 850 milioni di euro per i quali non erano in grado di traguardare un ritorno in tempi compatibili.

Altre garanzie in arrivo
Certo, i soci di Olt dovranno obbligatoriamente sottoporsi a un'indagine a tutto campo sulla buona gestione sia del progetto e dell'operatività del terminale in relazione agli oneri che saranno eventualmente rimborsati. Sarà l'Authority dell'energia a verificare " la pertinenza dei costi sostenuti - si legge nel decreto - per la realizzazione del terminale e alla relativa ammissibilità, anche in riferimento infrastrutture similari". E per evitare situazioni di discriminazione "con un analogo sistema di copertura che dovesse essere concesso ad altre infrastrutture del genere" nel caso i relativi incentivi dovessero risultare complessivamente inferiori ciò di cui gode il rigassificatore toscano il " livello di tutela regolatoria" concesso ad Olt " sarà adeguato a quello previsto" per gli altri.

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