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L'inchiesta / Manifattura al bivio

23 luglio 2014

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Impresa & Territori IndustriaCartizze Villa Sandi nei Grandi Cru

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Cartizze Villa Sandi nei Grandi Cru

La Gioiosa cavalca il boom del Prosecco spingendo sull'export e migliorando la redditività. L'anno scorso l'azienda trevigiana di Crocetta del Montello ha spinto le vendite fino a 22 milioni di bottiglie «e quest'anno contiamo di incrementarle del 15%, come nel primo semestre» sostiene Giancarlo Moretti Polegato, 57 anni, proprietario del gruppo vinicolo.
La Gioiosa produce Prosecco Doc, Valdobbiadene superiore Docg, vini frizzanti e vini rossi e bianchi. «Esportiamo in 80 Paesi - aggiunge l'imprenditore veneto - ma in particolare in Germania, Stati Uniti e Regno Unito». E i nuovi mercati? «Certo, dai mercati del Far east a quelli arabi oggi sono piccoli ma vanno seguiti. Possibilmente abbinando il Prosecco alla cucina italiana».

Poche settimane fa il Vigna La Rivetta, Cartizze di Villa Sandi, è entrata nei Grandi Cru d'Italia. «Un motivo di orgoglio - commenta Moretti Polegato - e uno stimolo a fare meglio. La collina del Cartizze rientra nel gotha dei grandi terroir a livello mondiale e il fatto che il Vigna La Rivetta sia l'unico Cartizze nei Grandi Cru d'Italia rappresenta una responsabilità».
Nel 2013 La Gioiosa, che lavora in collegamento con le controllate Villa Sandi e Ca' d'Oro 3, ha realizzato ricavi per circa 58 milioni, +3,3%, un utile operativo più che raddoppiato a 1,3 milioni (da 570mila euro) e un utile netto di 600mila euro (158mila nell'esercizio precedente).

L'export si è assestato sul 53% del fatturato a causa della riorganizzazione distributiva in Europa (che ha comportato la chiusura del rapporto con l'agente generale e con l'importatore in Gran Bretagna), ma con la crescita nei Paesi extra Ue. Il fatturato in Italia è cresciuto sia nel canale della grande distribuzione che nel dettaglio (forniture a clienti direzionali). Il miglioramento dei margini di contribuzione è stato conseguito grazie all'abbandono delle vendite a clienti e mercati non remunerativi, alla riduzione dei prezzi d'acquisto del Prosecco Doc e al taglio dei costi distributivi in Europa.

In generale «i risultati 2013 del Prosecco sono molto positivi – commenta Moretti Polegato – anche perchè sono stati conseguiti in una condizione di stabilità dei prezzi per il secondo anno consecutivo. Il Consorzio del Prosecco ha messo d'accordo tutta la filiera. E adesso credo che, con la prossima vendemmia, la misura verrà prorogata per il terzo anno».
Secondo l'imprenditore il merito del boom del Prosecco nel mondo è anche merito delle regole che tutta la filiera ha saputo darsi. «E se tutto andrà per il verso giusto - conclude Moretti Polegato – in un paio d'anni, grazie alla crescita, si potrà ovviare anche allo stoccaggio, uno strumento indispensabile per stabilizzare i prezzi».

E. Sc.

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