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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2014 alle ore 20:21.

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Crollano i consumi di frutta e verdura del 20 per cento. Crollano tanto da scendere addirittura al di sotto dei 400 grammi per persona raccomandati dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo l'allarme lanciato dalla Coldiretti a cesena all'apertura del Macfrut la rassegna internazionale del settore ortofrutticolo inaugurata dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. Per Coldiretti si tratta degli effetti della spirale recessiva tra deflazione e consumi iniziata dal 2007 che sta mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori e che occorre rompere per dare a tutti la possibilità di acquistare con fiducia la componente più importante della dieta estiva degli italiani, in un Paese come l'Italia che è leader europeo nella produzione.

Martina, comparto ortofrutticolo strategico: vale 11 miliardi di fatturato
Quello ortofrutticolo «è un comparto che vale 11 miliardi di fatturato: il settore è strategico per l'agricoltura nazionale e per costruire un grande futuro», ha affermato il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, all'inaugurazione di Macfrut. E per questo «stiamo lavorando al fianco delle imprese ortofrutticole italiane per costruire un progetto organico che faccia leva su diverse azioni». Per il ministro Martina «deve esserci una strategia complessiva, le risorse che abbiamo a disposizione, sia comunitarie che nazionali, vanno concentrate per favorire la crescita. Le tre grandi questioni sono l'aggregazione, la promozione e la gestione delle crisi su questi punti vogliamo lavorare con istituzioni e soggetti della filiera».

Nel 2013 acquisti familiari scesi a 323 chili all'anno
Nel 2013, sottolineColdiretti, gli acquisti familiari di prodotti ortofrutticoli sono scesi a 323 chili all'anno ma nel primo semestre del 2014 la discesa è proseguita con un ulteriore calo del 2 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Sul podio della frutta preferita dagli italiani nel tempo della crisi - rileva la Coldiretti - salgono le mele seguite dalle arance e dalle banane ma sono apprezzate nell'ordine angurie, pere, pesche, clementine, meloni, limoni e uva.

Solo il 18% della popolazione ha consumato quattro porzioni di frutta, verdura e legumi
Secondo il rapporto Istat/Cnel 2013 sul benessere in Italia - continua la Coldiretti - solo il 18,4 per cento della popolazione ha consumato quotidianamente almeno quattro porzioni tra frutta, verdura e legumi freschi che garantiscono l'assunzione di elementi fondamentali della dieta come vitamine, minerali e fibre che svolgono una azione protettiva, prevalentemente di tipo antiossidante. Il calo è ancora più preoccupante per bambini e adolescenti con il numero di coloro che mangiano frutta e verdura a ogni pasto è sceso al 35 per cento mentre quelli che la mangiano una volta al giorno sono passati al 35 per cento nel 2013 e si registra anche un aumento di coloro che non l'assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31 per cento).

Prezzi al di sotto dei costi di produzione
Gli effetti si fanno sentire sulla produzione agricola con i prezzi pagati al produttore che sono per la maggior parte delle varietà ben al di sotto dei costi di produzione mettendo così a rischio il frutteto italiano che negli ultimi trent'anni - continua la Coldiretti - si è ridotto del 28 per cento ed oggi può contare su appena 321mila ettari coltivati a melo, pero, pesco, albicocco, arancio, limone e altro. Una situazione ancora più grave per le pesche e le nettarine le cui coltivazioni - continua la Coldiretti - si sono quasi dimezzate con un calo del 44 per cento e oggi possono contare su appena 62104 ettari secondo l'Istat. Per favorire il consumo di frutta e verdura la Coldiretti è impegnata in un progetto educativo nelle scuole mentre sul piano commerciale grazie alla Fondazione Campagna Amica sono presenti sul territorio quasi diecimila fattorie, botteghe o mercati dal produttore al consumatore per garantire l'offerta di frutta e verdura con il miglior rapporto prezzo/qualità.

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