Impresa & Territori IndustriaAl via il 54° Salone nautico di Genova
Al via il 54° Salone nautico di Genova
di Raoul de Forcade | 1 ottobre 2014
E' partito almeno con una consapevolezza positiva, il 54° Salone nautico, che si è aperto stamattina presso i padiglioni della Fiera di Genova, quella che il Governo ha finalmente cominciato a vedere la nautica come un settore che produce ricchezza e non come un comparto dove recuperare solo sacche di evasione fiscale. Non solo. Il prossimo anno l'esecutivo potrebbe arrivare ad assicurare al settore risorse per 5 milioni di euro.
A sottolineare questo cambio di marcia, tutti i politici invitati alla cerimonia di apertura della kermesse: il ministro delle Infratrutture e trasporti, Maurizio Lupi, il viceministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda e anche il vicecapogruppo Pd alla Camera, Paola De Micheli (“voi siete produttori di ricchezza”, ha detto quest'ultima agli espositori).
L'edizione 2014 del boat show mostra ovviamente i segni della crisi: il numero di visitatori, nella prima giornata, appare chiaramente lontano da quello degli anni d'oro della nautica e si percepisce la mancanza di grandi produttori di yacht quali Azimut Benetti, Sunseeker e Princess. Tuttavia i numeri del salone sono tutt'altro che trascurabili: 180mila metri quadrati di superficie a disposizione, 100mila dei quali in acqua, 760 espositori, mille imbarcazioni presentate e oltre 100 novità.
E a rinfrancare gli organizzatori dell'esposizione, in primis Ucina, la Confindustria nautica, attraverso la società I Saloni nautici spa, e la Fiera di Genova, arrivano le parole dei rappresentanti del Governo e della maggioranza. «Questo è un settore – ha detto Lupi - di cui dobbiamo andare orgogliosi, il mare è una risorsa, non può essere una negatività. Chi possiede una barca deve essere guardato con orgoglio, non può essere considerato un evasore». Governo e istituzioni, ha poi aggiunto, «sono al vostro fianco, siamo qui per vincere tutti insieme. Abbiamo cercato in questi mesi di dare dei segnali di aiuto alla nautica, come il registro telematico, l'abbassamento dell'Iva nei marina resort, il bollino blu per i controlli in mare. La nautica ha sofferto, al di là della crisi, anche per i nostri errori (la tassa di stazionamento introdotta dal Governo Monti, ndr), ma è inutile andare a cercare chi ha sbagliato, dobbiamo lavorare tutti insieme».
Da parte sua, Calenda ha spiegato di aver razionalizzato l'utilizzo dei fondi disponibili presso il ministero. «Quando mi sono insediato – ha affermato – c'erano fondi per 23 milioni destinati al made in Italy. A questi ho aggiunto risorse che erano state stanziate, in tempi diversi, per imprese start-up e altro. E siamo arrivati a 65-66 milioni. Con ulteriori fondi ordinari e straordinari contiamo di arrivare a 150 milioni, 30 dei quali possono essere dedicati alle esposizioni. Alla nautica tra supporto al Salone e fiere abbiamo portato quest'anno 1,7-1,8 milioni. Sono dell'idea che il prossimo anno si possa arrivare a 5 milioni, 2 dei quali dedicati al Salone di Genova. E' importante anche supportare le spese delle piccole imprese per il trasporto delle barche ai boat show».
Ma, ha aggiunto il viceministro, «ci vuole un progetto fatto dall'industria e per l'industria. Tutto il resto è armamentario da prima repubblica». Calenda ha anche posto l'accento sulla necessità che il territorio supporti al massimo il Salone Genova. A questo proposito, Massimo Perotti, presidente di Ucina, ha criticato la decisione, appena presa dall'Autorità portuale di Genova, di dare in concessione la nuova darsena della Fiera alla Saloni nautici spa solo fino al 31 dicembre 2015, anziché, come la società aveva chiesto, per 10 anni o, in seconda istanza, per 4. «Se Genova non ci supporta – ha affermato Perotti – ce ne andiamo».
