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Trovare lavoro all'estero? Dalla Cina all'Inghilterra, cinque consigli per cinque paesi

Cina, Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Australia. Sono alcuni tra i paesi che attirano di più i talenti italiani a caccia di un lavoro. Ma conviene sempre? Se sì, come?

1. Trovare lavoro all'estero / Cina

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Comunità vibrante, studenti internazionali, opportunità di carriera sopra la media... Oxford? No: campus “Yuan Yuan” della Peking University, Cina. Il gigante asiatico si conferma fra le mete più ambite per i giovani “expat”, con una caccia ai talenti internazionali che pesca per lo più tra Stati Uniti, Regno Unito e Hong Kong. Solo negli ultimi cinque anni, secondo dati del Centre for Future Studies, i lavoratori stranieri sono cresciuti del 18%. E i numeri sono in crescita, tra scambi internazionali e nuove aree di occupazione.

Quasi 9 professionisti su 10 lavorano in aziende internazionali, spartendosi tra marketing (30%), banche e società finanziarie (25%) e ingegneria (15%). Gli italiani possono contare su due marce in più, insegnamento e mercato del food. La domanda di docenti di lingua inglese resta elevatissima, con il vantaggio di non dover essere madrelingua per candidarsi nelle scuole. Quanto all'agroalimentare, il made in Italy spiana la strada per le specializzazioni più diverse: dallo chef, al pizzaiolo, al responsabile per le esportazioni.

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