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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2014 alle ore 10:42.
L'ultima modifica è del 20 ottobre 2014 alle ore 11:45.

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La debolezza della domanda interna penalizza ancora una volta i ricavi dell'industria. Il fatturato di agosto, che pure rimbalza dello 0,4% su base mensile destagionalizzata, cede oltre due punti nel confronto annuo. Un calo del 2,3% determinato interamente dalla riduzione delle vendite sul mercato interno (-4,4%), mentre l'export continua a mantenere un limitato margine positivo, poco meno di due punti di crescita.

Per i ricavi industriali si tratta del terzo mese consecutivo in rosso, situazione che limita ad appena lo 0,7% il progresso nei primi otto mesi dell'anno.
Situazione non brillante anche per le commesse, più toniche dell'1,5% rispetto a luglio ma in calo del 3,2% (dati grezzi, su cui pesa una giornata lavorativa in meno rispetto al 2013) in termini annui. Anche in questo caso la frenata è “figlia” della debolezza italiana, con una riduzione del 5,5% per gli ordini nazionali e un calo limitato allo 0,5% all'estero.

Il quadro a livello settoriale è in realtà peggiore delle medie, perché sconta il balzo del 23,6% della fabbricazione dei mezzi di trasporto, già registrato dall'Istat come risultato di alcune vendite straordinarie nel comparto marittimo.
Ad eccezione di quest'area, della farmaceutica e degli apparati elettrici, per tutti gli altri comparti i ricavi di agosto su base annua sono in calo, con il preoccupante 6,2% per un'area chiave della meccanica made in Italy come è quella dei macchinari.

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TAG: Istat

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