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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2014 alle ore 15:18.
L'ultima modifica è del 03 dicembre 2014 alle ore 16:43.

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Raggiunto l'accordo per l'Ast di Terni. Lo ha riferito il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova. «Io ho firmato - ha detto Bellanova uscendo dal ministero dello Sviluppo economico - stanno completando le altre firme, con tutti i sindacati». «Soddisfazione» eèstata espressa dal premier Matteo Renzi nell'annunciare, durante il question time, «la chiusura da pochi minuti della vertenza Ast Terni».

«È un bel risultato - ha proseguito Bellanova - molto faticoso, ma ce l'abbiamo fatta. Siamo alla firma di un accordo unitario siglato da tutte le organizzazioni sindacali, è molto soddisfacente e credo che domani riceverà un alto consenso da parte dei lavoratori che se lo sono conquistati», ha spiegato Bellanova. «Non ci saranno licenziamenti, ci sono 290 esuberi, tutti con adesione volontaria. È stata tolta dal tavolo la Cig. C'è stato un rinnovo dell'integrativo aziendale e c'è l'impegno che al passaggio di appalto si guarderà prioritariamente ai lavoratori che già lavorano», ha sottolineato Bellanova. «Oggi possiamo segnare un punto per il rilancio non solo della siderurgia ma anche dei rapporti sindacali che erano molto deteriorati», ha concluso il sottosegretario.

Domani l'intesa sarà sottoposta all'assemblea dei lavoratori dell'azienda, che procederanno poi all'eventuale approvazione con il referendum.

I negoziati erano proseguiti per tutta la notte. Gli ultimi nodi da sciogliere riguardavano integrativo, clausola di salvaguardia per le ditte dell’indotto e stralcio della richiesta di cassa integrazione straordinaria da parte dell'azienda.

L’azienda aveva chiesto una cassa straordinaria di due anni per 400 lavoratori, richiesta respinta dai sindacati che ritengono sufficiente la cig ordinaria per compensare le perdite di commesse.

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