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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2014 alle ore 16:25.

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«Le piccole e medie imprese sono quelle che soffrono di più la mancanza di una regolazione intelligente poiché risentono in misura maggiore del peso non solo degli oneri finanziari diretti, ma anche dei cosiddetti oneri informativi che ne minano la competitività». Parola di Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Antitrust, intervenuto oggi a Roma al convegno dedicato a “Qualità delle regole e competitività delle Pmi” organizzato presso la presidenza del Consiglio dei ministri.

Pmi volano per lo sviluppo
Il Garante della concorrenza e del mercato ha ricordato come l’Italia conti un numero di microimprese notevolmente superiore alla media europea: nel 2013 ne sono nate più di 348mila, contro le 371mila che hanno interrotto l’attività, con un saldo attivo di 13mila aziende, pari a «un aumento modesto ma incoraggiante» dello 0,2% rispetto al 2012. A dimostrazione - ha precisato Pitruzzella - che le Pmi «sono un importante volano per lo sviluppo e la crescita dell’economia».

Valutare le regole in fase di proposta
«In molte occasioni - ha detto il presidente dell’Authority - l’Autorità ha rilasciato pareri alla presidenza del Consiglio ai fini dell’impugnativa di norme regionali restrittive della concorrenza dinanzi alla Corte costituzionale». Si trattava in gran parte di vincoli agli orari di apertura e chiusura dei negozi, di limiti ingiustificati all’apertura di grandi punti vendita e di affidamenti senza limiti di durata. Pitruzzella è convinto che l’Antitrust «potrebbe fornire un apporto qualificato alle amministrazioni sulla corretta implementazione dell’analisi di impatto concorrenziale della regolazione, analogamente a quanto già sperimentato nel Regno Unito, mediante un suo maggiore coinvolgimento nella fase di rule making». Un apporto che dovrebbe intervenire ex ante, in fase di proposta, per valutare preventivamente «l’impatto che le regolazioni esistenti e quelle di nuova adozione esercitano sulla concorrenza».

Camilli (Unindustria): norme più chiare per favorire competitività
Per Angelo Camilli, presidente del comitato Piccola industria di Unindustria, la priorità è potenziare la competitività delle Pmi, «garantendo più concorrenza e consentendo, attraverso procedure semplici e trasparenti, una maggiore partecipazione delle Pmi agli acquisti di beni e servizi della Pa».

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