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Questo articolo è stato pubblicato il 24 dicembre 2014 alle ore 08:12.
L'ultima modifica è del 26 dicembre 2014 alle ore 11:46.

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A Termini Imerese si volta finalmente pagina. Dopo il via libera, in quasi totale unanimità, dell'assemblea dei lavoratori ieri sera al ministero dello Sviluppo economico le delegazioni di Fca, Metec e sindacati hanno sottoscritto con il ministro Federica Guidi l'accordo che sancisce il passaggio, a far data dal primo gennaio 2015, dei 766 dipendenti siciliani di Fiat e Magneti Marelli alla corte di Blutec, newco del gruppo Metec che costituirà il nuovo palermitano dell'automotive.

Il progetto industriale prevede due tipologie bussines: da un lato componentistica auto (chimica automotive, engineering, illuminazione, allestimenti speciali), con un investimento di 96,5 milioni; dall'altro produzione di auto ibride su due segmenti, Ab da 1.300 di cilindrata e Cd da 1.800, destinati a uscire dalla fabbrica rispettivamente nel primo e nel secondo semestre del 2018 (l'investimento, in questo caso, sarà di 200 milioni). Ciascuna delle due attività saturerà 800 dipendenti. In prima fila ci sono i 766 ex addetti di Fiat e Magneti Marelli. Già dal primo gennaio dell'anno prossimo per loro è pronta l'assunzione da parte di Blutec, ma parallelamente scatterà la cigs per riconversione: il Mise ha messo a disposizione due annualità, con eventuale proroga di altre due.

Le prime 200 persone dovrebbero diventare operative nel 2016, nel 2017 si salirà a 400, per arrivare a regime a 800 entro fine 2018. Parallelamente Fiat ha messo sul piatto una mobilità volontaria per 130 unità, con incentivo di 40mila euro. L'intento è quello di liberare posizioni, così da attingere per le nuove assunzioni dal bacino di quello che era l'indotto Fiat. «Finalmente – ha commentato il ministro Guidi - lavoratori di Termini Imerese, le loro famiglie e un intero territorio possono guardare con fiducia al futuro. Con questo accordo si mettono al riparo posti di lavoro e si restituisce una prospettiva industriale all'area».

Ora «dobbiamo vigilare insieme con il governo che tutto si compia», è il monito di Marco Bentivogli, segretario generale di Fim. «L'intesa – gli fa eco Ferdinando Uiliano dalle fila dello stesso sindacato - accompagna l'intero processo di industrializzazione dell'area impegnando le istituzioni a garantire il tutto». Il sindacato, commentano Gianluca Ficco della Uilm nazionale e Vincenzo Comella di Uilm Palermo, «ha fatto e continuerà a fare la sua parte per favorire il progetto di reindustrializzazione. Affinché esso si realizzi in concreto, però, tutti dovranno fare la loro con altrettanta determinazione: l'impresa effettuando gli investimenti programmati e le istituzioni sostenendoli con l'accordo di programma».

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